L'omertà è cosa buona e saggia





L'omertà è un sistema di difesa comune a tutti gli uomini e adottato in tutte le culture e paesi. Non ci si mette contro i potenti, in nessun posto al mondo. Chi non adotta questa fondamentale precauzione corre seri rischi.

Non c'è niente di cui vergognarsi: quando in gioco è la tua esistenza sei disposto ad affermare le cose più incredibili: «Ma io lo conoscevo solo da qualche settimana, si è presentato stamani alle 5 a casa mia chiedendomi il favore di accompagnarlo in clinica e l'ho accompagnato». "Hanno arrestato MMD. Lei che ne pensa?" « E che m'interessa?» "Ma come? Il primo ricercato d'Europa, decine di omicidi e non le interessa?" « Io non giudico!» Come si può biasimare questo signore? Certo, non ha fatto una gran bella figura non solo per l'implausibilità delle risposte ma anche per la codardia mostrata. Meglio codardi, però, che avere problemi o peggio.

Facciamocene una ragione e diciamo che noi, omertosi, lo siamo, è vero, anche se per ragioni di sopravvivenza.


In fondo l'antico simbolo giapponese delle tre scimmiette è un elogio della saggezza e della necessità di nascondere il male alla vista, alle orecchie e alla bocca, non vedere il male, non sentire il male, non dire il male. Non per niente vengono chiamate le tre scimmiette sagge.
Sembra che l'origine sia in Cina, precisamente in un concetto espresso da Confucio: "Non guardare ciò che è contrario al bene, non ascoltare ciò che è contrario al bene, non dire ciò che è contrario al bene, non ti muovere in maniera contraria al bene."


Poi in Giappone, dove il detto fu portato dai monaci buddisti, nacquero le tre scimmiette sagge, Mizaru, Kikazaru e Iwazaru (da Zaru, scimmia), Non guardare, non ascoltare, non dire, sottinteso "il male".
In Occidente sono state interpretate in maniera del tutto diversa e vengono usate senza il riferimento al male, "Non vedo, non sento, non parlo" e per descrivere un atteggiamento di omertà.
"Se vedi il male in azione fai finta di non aver visto e sentito e non dire niente."


C'è una differenza sostanziale; in Oriente la raccomandazione è di renderci inaccessibili al male. In Occidente è di "coprire" il male.
Ma io voglio spingermi oltre per affermare che, in realtà, sono solo due facce della stessa medaglia.
In tutti i casi, infatti si tratta di un atteggiamento di saggezza, in un caso ci si difende dal male attivamente, nell'altro lo si fa per legittima difesa dalla mafia.

Viva l'omertà che ci permette di vivere con relativa serenità dove noi abbiamo la nostra vita i nostri cari e i nostri interessi. Quelli che vengono a "intervistarci" siano essi giornalisti o carabinieri oggi ci sono e domani mi avranno già lasciato a cuocere nel mio brodo.
Le tre scimmiette ci insegnano che non è "saggio" mettersi contro il più forte. Quindi basterebbe che lo Stato risultasse il più forte e ... voilà, sarebbe fatta.
L'assenza dello Stato nel Sud è una delle prime cause dell'affermarsi della criminalità organizzata. Ci difendiamo anche dall'assenza dello Stato con l'omertà.
Non è peccato l'omertà per paura o per costrizione. È anzi legittima e, persino, dignitosa.

Cosa diversa è l'omertà per connivenza che però si limita ai soli "punciuti". Questa è l'omertà criminale.

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