Da noi i giornalisti sono i carabinieri, "che, indefessi, continuano senza sosta la lotta alla criminalità e allo spaccio di stupefacenti", i portavoce di partiti e movimenti.
Sono stato troppo duro con quel ragazzo che ha realizzato il video servizio al cimitero? ( Qui il link ) Forse! In fondo, è solo uno dei molteplici esempi di giornalismo inginocchiato e insipido che abbiamo a Cvetrano. Intendiamoci, le mie critiche se le merita tutte, anche se forse non meritava questa piccola ribalta. Uno che fa o si appresta a fare giornalismo e, quindi, usa le parole come strumento di lavoro deve dedicar loro la giusta attenzione. Di ogni parola che si usa si deve conoscere l'esatto significato. Con le parole si fanno le cose, le parole diventano cose… Non si può usare "imprinting" solo perché suona bene e "si pensa" che sia lo stesso che impronta. Bisogna sempre verificare ogni parola, soprattutto se è straniera. Questa è leggerezza, che può essere accettata da parte di chi non lavora con le parole, non da scrittori, giornalisti o poeti. Poi, un infortunio può sempre capitare. Ma questo sarebbe ancora niente rispetto ...