Cinque (anni di) Stelle.

 




Ho appena letto un'incubo. Quello che ci ha raccontato su TP24 Egidio Morici. 

Il link a fondo pagina. 

Sognava di Mister X che lo invitava a svegliarsi dal bel sogno di un'amministrazione finalmente mafia-free. "Stiamo tornando! - lo avvertiva il signor X - Alfano è stata una nostra distrazione un nostro errore. Ma questa volta non sgarreremo."


Anch'io ho questi incubi. Che poi si riducono a un unico incubo, quello dei Castelvetranesi, ma anche campobellesi, mazaresi, partannesi: la mafia nelle istituzioni, da sempre dopo l'unificazione. Durante il fascismo, e dopo la guerra fino allo scioglimento del comune.

Sì, purtroppo, Alfano è stato un incidente di percorso sulla via al potere della mafia.



Due volte "purtroppo".


Purtroppo è stato solo un errore della mafia, un "incidente" e non una consapevole presa di posizione dei castelvetranesi che votando M5S non pensavano certo di votare contro la mafia. Un'accozzaglia di individui scontenti non fa una politica.


Purtroppo Alfano, personalmente onesto  e professionalmente stimato, si è rivelato anche politicamente incapace. 



Quanti assessori e consiglieri ha perso Alfano mai! 

È riuscito a perdere la maggioranza e a sopravvivere grazie all'interessato appoggio di confusi oppositori. 

Ha costretto la città ad arrancare dietro ai debiti, ha demolito le case di Triscina. 

Dopo 5 anni il piano regolatore  e quello di recupero di Marinella, tra le cose più importanti per i cittadini, giacciono ancora lì, in un cassetto degli uffici urbanistici.

Dopo un fiammante esordio contro la corruzione e gli sprechi della burocrazia - ricordate il pulisci-spiaggia del comune? - si è gradualmente e irreversibilmente chetato. L'unica cosa buona che ha fatto? Ha trasformato, per il nostro divertimento, in una pista rossa ciclabile con annesso slalom di transenne.

Il non governo degli incapaci è pericoloso perché rischia di dar ragione a chi dice "Meglio un governante che mangia e fa che uno che non mangia e non fa!" Un governante che mangia fa solo debiti, nostri.

La storia degli articolisti, la cui soluzione va a suo credito, l'aveva affrontata in un primo momento con un errore grossolano, dovuto a paura, inesperienza e arroganza: li aveva licenziati "così trattiamo alle nostre condizioni". Poi si è ripreso.

Ha tenuto chiuso ville pubbliche perché ogni giorno "ritornavano sporche"!

Ha disseminato, con la collaborazione di alcuni fans, la città di pedane da ortofrutta malamente dipinte e le ha mantenute fino ad ora con la complicità della Sager che non si capisce perché ancor oggi si ostini a non raccoglierle. Non è pagata per raccogliere l'immondizia? Neanche ammettere quietamente i propri errori ripulendo finalmente la città di questi monumenti alla sciatteria di certo volontarismo.

Ha messo qualche lampadina negli ultimi mesi e scerbato qualche aiuola scolastica.

In consiglio la sua confusione e incapacità politica si è rivelata in tutta la sua maestà perdendo maggioranza e consiglieri passati all'opposizione. 

È sopravvissuto tra una apertura-chiusura all'opposizione e un'altra. Apriva e chiudeva nello stesso momento. Apro all'opposizione, anzi no, non possiamo perdere la nostra identità alleandoci con "quelli di prima". L'ha replicata, questa scena indegna, più volte. In realtà gli è bastato il soccorso del portaborracce di turno dell'opposizione. Se lo ritenessi l'artefice unico della politica del M5S potrei avere la speranza che dietro di lui ci sia qualcosa. 

Non lo ritengo una persona con tale ascendente da comandare a bacchetta. Se il gruppo che lo sostiene gli ha consentito l'esplicitazione di una tale inconsistenza politica significa che non c'è niente da prendere, temo, neanche nel gruppo.


Uno dei pochi meriti dei cinquini è che, almeno loro nello squallido panorama politico castelvetranese, hanno rinunciato al 10/20% dei loro emolumenti. 

Ci vuole coraggio e idee per sconfiggere il malaffare, 

ché l'onestà da sola non basta neanche a campare 


L'articolo di Morici

 


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