La strada per la differenziata è lastricata di buoni volantini, manifesti, opuscoli informativi, di buone lezioni a scuola, siti web, gazebo, radio, tv.
Noi non risolveremo mai i problemi della differenziata a Castelvetrano finché avremo amministratori che danno la colpa del disservizio ai cittadini, che se sono maleducati è per colpa degli amministratori che non sanno educarli. Proprio così.
Certo
non siamo tanto normali se eleggiamo certa gente a rappresentarci.
Noi li eleggiamo per risolvere il problema dell'immondizia e loro ci
dicono: "Impossibile! Siete troppo 'ngrasciati".
Io non sono 'ngrasciato né lo
sono i castelvetranesi. Siete voi ad avere il cervello
'ngrasciatu!
Se siamo 'ngrasciati lo siamo come tutti gli altri. Lu pisci feti di la testa.
Poi, se uno vuol dare tutte le colpe dello sfascio immondiziale della capitale alla Raggi e di Cvetrano al dott. Caccamo o all'assessora Barresi e solo a loro, si può fare, ma non si renderebbe un buon servigio alla verità!.
Se siamo 'ngrasciati lo siamo come tutti gli altri. Lu pisci feti di la testa.
In
altre città italiane civili, Bologna, senza stare a chiedersi di chi
fosse la colpa se dei cittadini o degli amministratori, da quando
hanno cominciato a organizzare la raccolta differenziata, molti anni
fa e fino ad oggi (ripeto: non per due tre mesi, ma per anni
dall'inizio della differenziata e ancora oggi dopo molti anni), il
comune sguinzaglia degli impiegati - assunti per lo scopo, non so con
quale tipo di contratto -, quotidianamente, a "istruire i
cittadini" su una corretta differenziazione. Senza contare che,
com'è consono ai tempi, c'è persino un'app che aiuta i cittadini a
differenziare correttamente. E hanno dovuto lavorare anni per
arrivare alla "carta smeraldo", senza la quale i cassonetti
non si aprono.
Fare
la differenziata è una cosa molto difficile e impegnativa anche per
persone istruite. Figurarsi per gli analfabeti funzionali che sono la
maggior parte dei nostri concittadini. Ci sono gli incivili, questo è
certo, appresso a cui vanno una quantità enorme di persone che
vorrebbero soltanto sapere come si fa.
La sottovalutazione di questo aspetto della educazione alla differenziata è la causa prima di questo sfacelo. Tanti,anche con capacità di intendere e di volere, a ripetere, durante il commissariamento, "Perché non facciamo la differenziata al 100%" "Che ci vuole a fare la differenziata?" "Mettiamo due isole qui, due isole là ed è fatta." Questo è il risultato.
La superficialità con cui si pensa di risolvere problemi così complessi che richiedono organizzazione, soldi, sinergia tra gli enti locali responsabili, preparazione, sensibilizzazione e istruzione dei cittadini (ch'un sunnu 'ngrasciati! E 'un nnascinu 'nsignati), è la causa prima del fallimento della raccolta differenziata. Si chiama facilonerìa!!!
Il mio è un post contro i sottovalutatori della difficoltà di fare differenziata, dei faciloni, quelli che dicono "Che ci vuole?" nonostante la realtà che vedono, a Roma come a Castelvetrano, contraddica strepitosamente questa presunta facilità. E naturalmente non mi riferisco alle difficoltà tecnologiche, oggi con le conoscenze che abbiamo possiamo fare un altro "finto" (😉😊) atterraggio su Marte, ma anche a quelle che si incontrano nel fare entrare nella testa di analfabeti funzionali (non è detto in maniera offensiva) come il 50% degli italiani (70% a Cvetrano!) l'abc della differenziata, senza contare quelli, ne conosco, che si "rifiutano" di farla. Parlo delle difficoltà economiche dello Stato e delle immense disponibilità economiche della (eco)mafia che, come per tutte le attività lucrative, sui rifiuti ha la sua mano e un giro d'affari di 14 miliardi. E la mafia, con il suo 24% di share, chiamiamolo così, nella filiera dei rifiuti insieme con un'infinità di cani sciolti della criminalità, faccendieri, imprese, con i suoi 331 clan censiti da Legambiente nel 2017, è certamente in grado di condizionare la politica degli enti locali, permeabili come in pochi altri paesi alla corruzione.La sottovalutazione di questo aspetto della educazione alla differenziata è la causa prima di questo sfacelo. Tanti,anche con capacità di intendere e di volere, a ripetere, durante il commissariamento, "Perché non facciamo la differenziata al 100%" "Che ci vuole a fare la differenziata?" "Mettiamo due isole qui, due isole là ed è fatta." Questo è il risultato.
La superficialità con cui si pensa di risolvere problemi così complessi che richiedono organizzazione, soldi, sinergia tra gli enti locali responsabili, preparazione, sensibilizzazione e istruzione dei cittadini (ch'un sunnu 'ngrasciati! E 'un nnascinu 'nsignati), è la causa prima del fallimento della raccolta differenziata. Si chiama facilonerìa!!!
Poi, se uno vuol dare tutte le colpe dello sfascio immondiziale della capitale alla Raggi e di Cvetrano al dott. Caccamo o all'assessora Barresi e solo a loro, si può fare, ma non si renderebbe un buon servigio alla verità!.
La strada per la differenziata è lastricata di buoni volantini, manifesti, opuscoli informativi, di buone lezioni a scuola, siti web, gazebo, radio, tv.
Un video di educazione alla differenziata, uno dei tanti modi di sensibilizzare giovani e adulti.
Se poi avete altri dieci minuti, imperdibile è questo filmato di Piero Angela e Bruno Bozzetto:
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