L'adesione di politicanti di spessore ideologico nullo al Papa-Vìa non ci mostra nulla di nuovo
L'adesione
di politicanti di spessore ideologico nullo al Papa-Vìa non ci
mostra nulla di nuovo. Tutto già visto. Tutto già tristemente
subito e sperimentato.
La
conosciamo da sempre, in Sicilia, la politica del traffico sopra e
sottobanco, dello scambio di favori, la politica del pacco di pasta,
la politica senza ideali, la politica per il potere e vaffanculo le
idee.
Al
Papa-Vìa aderiscono politicanti di qualsiasi provenienza partitica
dai berlusconiani di Obiettivo città di Castelvetrano, ai
nécarnenépesce della lista «Da soli non si va da nessuna parte, ma
se ci uniamo, anche a livello provinciale, con Papania, possiamo
essere rieletti. Dai che insieme si può», dai pidioti buoni per
qualsiasi cosa che gli faccia baluginare chance di potere, ai
fascisti della fratella d'Italia, dagli autonomisti senza vergogna ai
socialisti, che non pensavo esistessero ancora (e infatti non
esistono più, purtroppo).
Tutta gente che pensa (pensa?) che amministrare sia coprire le buche delle strade. Che si possano portare progetti degni di questo nome senza un'idea sottostante, che un fascista e un pidiota e un socialista si possano unire insieme per "fare". Perché, dicono, basta tener fermo come obbiettivo il "bene della comunità". Dimostrando tutta la loro inconsistenza politica e intellettuale. Come se un socialista, un comunista, un fascista, un forzitaliota potessero avere mai lo stesso concetto di "bene comune". Persino coprire le buche delle strade può assumere valenze politiche e ideali che vanno al di là del mero atto di manutenzione. Mettere le buche delle strade al primo o all'ultimo posto nella scala delle priorità, tenendo conto del contesto generale della situazione della comunità, è un gesto politico. Se uno è un fascista irretito in una falsa idea di "decoro urbano" è logico che preferirà mettere al primo posto la riparazione dell'asfalto piuttosto che un sistematico piano di recupero dell'umanità sofferente che si palesa sotto forma di senzatetto, barboni, accattoni, malati di alcolismo o di Gioco d'Azzardo Patologico, poveracci che fanno chilometri in campagna per raccogliere capperi o asparagi per portare a casa qualche euro che non gli basta neanche per mangiare a sufficienza. Anzi un fascista non metterà mai mano a un progetto a favore degli ultimi, cose deprimenti che insegnava quel fuori di testa di Gesù Cristo, piuttosto adotterà delle misure contro gli ultimi e li chiamerà, falsamente, "decreti sicurezza".
Tutta gente che pensa (pensa?) che amministrare sia coprire le buche delle strade. Che si possano portare progetti degni di questo nome senza un'idea sottostante, che un fascista e un pidiota e un socialista si possano unire insieme per "fare". Perché, dicono, basta tener fermo come obbiettivo il "bene della comunità". Dimostrando tutta la loro inconsistenza politica e intellettuale. Come se un socialista, un comunista, un fascista, un forzitaliota potessero avere mai lo stesso concetto di "bene comune". Persino coprire le buche delle strade può assumere valenze politiche e ideali che vanno al di là del mero atto di manutenzione. Mettere le buche delle strade al primo o all'ultimo posto nella scala delle priorità, tenendo conto del contesto generale della situazione della comunità, è un gesto politico. Se uno è un fascista irretito in una falsa idea di "decoro urbano" è logico che preferirà mettere al primo posto la riparazione dell'asfalto piuttosto che un sistematico piano di recupero dell'umanità sofferente che si palesa sotto forma di senzatetto, barboni, accattoni, malati di alcolismo o di Gioco d'Azzardo Patologico, poveracci che fanno chilometri in campagna per raccogliere capperi o asparagi per portare a casa qualche euro che non gli basta neanche per mangiare a sufficienza. Anzi un fascista non metterà mai mano a un progetto a favore degli ultimi, cose deprimenti che insegnava quel fuori di testa di Gesù Cristo, piuttosto adotterà delle misure contro gli ultimi e li chiamerà, falsamente, "decreti sicurezza".
Questi
politicanti, che abbiamo eletto noi, non sanno nemmeno cosa significa
avere un'idea di società: per loro tutto fa brodo, basta che ci sia
il potere e si può fare tutto. Ma tutto che cosa? Tutto come? Tutto
perché?
Non
è un caso che a organizzare, dirigere, gestire da padroni queste
discutibili iniziative di politica clientelare vecchio stile, siano
politici di lungo corso, gente che ha campato di sola politica, che
non ha mai esercitato una professione, un mestiere, tranne quello di
raccoglivoti. Gente dal passato oscuro e discutibile, plurindagati,
condannati per abuso d'ufficio, con legami lavorativi con mafiosi
acclarati e condannati.
Ma
la cosa più triste di tutte è che, purtroppo, queste cose sono
destinate al successo. Perché è quello che i nostri politicanti
fanno meglio, e perché la "gente" è abituata ad
aspettarsi il pacco di pasta.
Vale
meno che niente che qualcuno cerchi di avvertire del pericolo che si
cela dietro queste tragiche buffonate. Voci nel deserto dell'anima e
delle idee. I locali cinquestelle ci sono stati mandati dal cielo. Ci
hanno salvato dalla tragedia della vecchia politica arruffona e
arraffona.
Per un pelo, a Castelvetrano, ci siamo salvati da quello che prometteva l'aeroporto a Castelvetrano. Lo stesso che a una domanda del giornalista Egidio Morici: "Cosa pensa del sistema di clientele e corruttele emerso dalla recente operazione Artemisia" rispondeva "Non ho approfondito molto l'argomento".
Per un pelo, a Castelvetrano, ci siamo salvati da quello che prometteva l'aeroporto a Castelvetrano. Lo stesso che a una domanda del giornalista Egidio Morici: "Cosa pensa del sistema di clientele e corruttele emerso dalla recente operazione Artemisia" rispondeva "Non ho approfondito molto l'argomento".
Lo
stesso candidato sindaco che "in 40 anni di lavoro, ho
intrattenuto diversi rapporti sociali, anche di tipo istituzionale
con diverse imprese a capitale pubblico. Se diventassi sindaco potrei
coinvolgere vari soggetti ad investire qui." Non è diventato
sindaco e, quindi, non li ha invitati a investire qui.
Ci
siamo risparmiati quello che: "Apriremo un processo di
collaborazione fattiva con le parrocchie che sono l'occhio e
l'orecchio attento di molte sacche di povertà che in questa citta ci
sono."
Quello
che: "Questa città è di tutti e tutti ce ne dobbiamo
appropriare nella propria storia e nella propria cultura."
Ci
siam salvati dal Fratello d'Italia che voleva: "Una forte
riqualificazione delle strade (scerbatura e pulizia)"
"Valorizzare
le feste che già ci sono, San Giovanni e Santa Rita, ma, soprattutto
attrarle nel centro storico di Castelvetrano, che non è solo il
sistema delle piazze ma anche il Corso."
"Non
è il momento di ricostituire vessilli del passato che appartengono
alla storia." (Lui, il fascista. "No ai vessili del passato!")
E
che dire dello scampato pericolo di quello che per turismo e
agricoltura proponeva un "Percorso turistico che va dalla
stazione, attraverso la via V. Emanuele, al sistema delle piazze, al
Museo civico e alla chiesa di San Domenico." e prometteva che:
«Cvetrano sarà un "centro di vitalità, all'interno del quale
ci possa essere una presenza giovanile importante, i turisti che
invadono la città, essendo orgogliosi perchè contenti di visitare
una città bellissima, perché la nostra è davvero una città
bella.» E questo era il più "competente" ed "esperto".
E
l'altra candidata che oltre ai soliti tour per chiese, ci avrebbe
regalato un Centro sportivo federale in collaborazione col Coni e
avrebbe favorito "un progetto privato esistente di una piscina"
e si sarebbe "attivata come comune perché "vada in porto". Un progetto privato!!!
Di
quell'altro ci hanno liberato i Carabinieri. Quello che mandava
lettere di delazione al Ministro dell'Interno Salvini
sull'orientamento politico dei commissari di Castelvetrano dopo avere
spiato i loro post e i loro like su facebook, accusandoli di essere
dei comunisti. Una cosa vergognosa indegna di un cittadino,
figuriamoci di un uomo delle istituzioni "democratiche".
Insomma
se non ci fossero stati gli stellini si sarebbe dovuto inventarli.
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