Anche quelli che vendono su Amazon sono piccoli e locali.


«Ma è così difficile capire che un commerciante paga l'affitto, va la supermercato, al bar, al ristorante, ha un commercialista, insomma porta beneficio alla comunità, niente di tutto questo con Amazon che non da un euro alla comunità locale»

Oppure

«Si chiama "economia circolare" i soldi dell'imprenditore locale ritornano nel territorio, mentre quelli che si danno alle multinazionali ... spariscono!»

 Questa è, sostanzialmente, la ragione della naif campagna di boicottaggio di Amazon: il denaro che circolerebbe in loco. 

Molti hanno il pudore di avanzare un motivo nobile: il modo in cui tratta i suoi impiegati (sembra che si piscino addosso per non sprecare tempo!) e le condizioni contrattuali sfavorevoli a cui li costringe. Però sono le stesse identiche condizioni contrattuali a cui tutti sono costretti da tutti gli imprenditori in tutto il mondo e neanche le peggiori.

 

 

Altri perché odiano Bezos che si fa le gitarelle nello spazio. 

Molti altri perché il racconto ha un tono fiabesco, evoca epiche lotte di "piccoli" oppressi che combattono contro giganti crudeli e spietati. Davide contro Golia, il debole contro l'arroganza della forza. 

La stragrande maggioranza invece sono persone direttamente interessate al boicottaggio, inutile su facebook. Credo che molti commercianti dovrebbero seriamente considerare la necessità di adeguarsi alle novità del sistema piuttosto che piangere. Non si torna indietro. Non esiste più il calzolaio, purtroppo. Ma ce ne siamo fatti una ragione.

Quelle che seguono sono le mie obiezioni al boicottaggio su cui mi sono espresso in altri due recenti post su questo blog. Vi lascio il collegamento se interessati:

https://tongueofsecrets.blogspot.com/2021/10/la-naif-e-inutile-campagna-contro-amazon.html

https://tongueofsecrets.blogspot.com/2021/10/boicottare-amazon-non-e-solo-inutile-e.html


1. Su Amazon vendono anche, nella grande maggioranza, piccoli commercianti e tutti sono, in qualche posto d'italia, sicuramente anche a Castelvetrano, "negozi locali" ai quali amazon offre la possibilità di allargare anche geograficamente la loro base di clienti e di esportare, proprio quelli che si vorrebbe difendere attaccando Amazon.


2. Vi meravigliereste se sapeste quanti imprenditori piccoli e meno castelvetranesi si appoggiano ad Amazon per i loro affari!!
Volete olio, olive verdi e nere di Castelvetrano? Su amazon ne trovate a bizzeffe come su ebay. Pane nero? Amazon.
È chiaro che il denaro trova sempre il modo di "circolare"


 

 

3. Che il denaro rimanga nel territorio è vero solo in minima parte, è vero per quel poco di tasse che sembrano pagare gli imprenditori (125 000.000.000 di evasione!). L'off shore sembra lo sport più praticato dagli imprenditori italiani.
Per il resto è solo una storiella che si racconta agli schiavi quella che più ricco è il padrone più ne beneficeranno in termini di briciole cadute dalla ricca mensa, l'antico "Vicinu a lu re beatu cu c'è!". La verità semplice e piana è che il denaro, magari, resta, in parte, nel territorio ma sempre nelle tasche di pochi.
Una favola che insiste a raccontarci in questi giorni Confindustria e i suoi ascari, per giustificare i loro attacchi a una misura di civiltà come il reddito di cittadinanza, esistente in tutti i paesi europei più avanzati. Dicono che quei soldi sarebbero meglio spesi se dati ai padroni che così potrebbero creare posti di lavoro. Economia circolare?
«Secondo Bankitalia soltanto nel 2018 si stima che le imprese hanno avuto circa 40 miliardi dallo stato tra sgravi fiscali, contributi agli investimenti e aiuti alla produzione.
40 miliardi, 4 volte di più del reddito di cittadinanza che ha fatto dire all’ottimo Presidente di Confindustria che ormai l’Italia è diventato il sussidistan.
Espressione infelice nonché vergognosa.» Arturo Scotto

 

 


4. La storia dei "piccoli" "locali" da favorire altro non è che una pur sempre vergognosa articolazione dell'idea "Prima io", il tribale "Prima la famiglia", "Prima la Padania", Prima il Nord, Prima L'Italia all'insegna del più becero interesse al "particulare".
Mi chiedo che differenza può fare per chi ha una pensione miserabile e non arriva alla fine del mese. Per chi lavora alle dipendenze di professionisti e imprenditori a Castelvetrano con "Stipendi" che vanno da 300 a 750 euro al mese per sei giorni per 12-14 ore al giorno. Che differenza fa per un insegnante che con il suo solo stipendio non potrebbe mai mantenere la sua famiglia in maniera dignitosa se gli imprenditori locali si arricchiscono? Nessuna. Non si ha modo di accorgersi di una differenza. Tutti i vantaggi che, in teoria, ne riceveremmo sono le strade asfaltate (qua non succede neanche questo, certo per colpa di amazon), perché le nostre utilitarie non si scassino prima del dovuto e per raggiungere il posto di lavoro non prima di avere fatto il pieno di benzina (peccato che la benzina non possiamo comprarla da un petroliere locale!) per fare arricchire le multinazionali del petrolio. E noi, la stragrande maggioranza del popolo, ci alziamo ogni mattina, molti alle 5, per raggiungere il lavoro e dopo avergli dedicato 12 ore, i più fortunati, o anche 14 o 16 ore per sei giorni, sfiniti ci riposiamo un giorno, per tutta la vita. Tutto per non morire assiderati d'inverno, per avere la luce e l'acqua in casa e una pizza da asporto al mese per i pù fortunati. Che minchia ci vuoi fare con 300 o 600 euro? Neanche la pizza da asporto al mese! E però ti devi anche preoccupare che il tuo affamatore si arricchisca di più, ché magari ti porta lo stipendio da 400 a 450.

 


5. Non sono interessato alla "circolarità dell'economia", dietro cui si cela il più bieco sfruttamento umano.
Sono sempre stato più interessato alla circolarità della giustizia sociale, alla lotta per una più equa distribuzione della ricchezza globale.
Questo mi interessa in un mondo dove in 26 posseggono le ricchezze di ca. 4 miliardi di persone.
Altro che economia circolare!

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