Stendo un velo pietoso sul giustizialismo sfrenato di quelli che invocano
multe a tutto spiano, di quelli che confidano sulle telecamere, di
quelli che gridano"Tolleranza zero". Manca solo la pena di
morte per un parcheggio in doppia fila. Chi parla di mercato da
"quarto mondo" ("terzo" era troppo lusinghiero.)
non so che paesi del primo mondo abbia visitato.
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Parigi dopo un giorno di mercato |
In Francia, Parigi,
la città più bella del mondo, ci tiene ai suoi mercati popolari e
sono una gemma al suo petto. Alla fine della giornata gli ambulanti
raccolgono, puliscono e vanno. Allora subentrano i pulizieri del
comune che, aprendo i bocchettoni di acqua che sono piazzati ad ogni
isolato, lavano ad acqua grande le strade. Questo quando non
intervengono le macchine pulitrici, come quella che da poco abbiamo
anche a Castelvetrano. D'altronde lo sappiamo tutti che cu' mancia fa muddichi!
Ma, nonostante tutto, Piazza Dante mantiene la sua dignitosa pulizia da mane a sera. E quando c'erano
gli ambulanti, che sono stati cacciati con la scusa che causavano
traffico, era più pulita grazie all'opera di uno di loro (il signore in foto) che puliva
tutto lo spiazzo dietro il rifornimento e davanti il panificio con
paletta e scopa oltre a vendere babbaluceddi, qualedda, chiappara e
finucchieddu. Ora, la gente che si guadagna un tozzo di pane vendendo
prodotti poveri della campagna è una realtà su tutto il globo. A
Castelvetrano dobbiamo ringraziare il Signore che ancora dei giovani
o vecchi scelgano di faticare a raccogliere capperi e zalachi in
campagna piuttosto che delinquere.
Adesso,
qualcuno che, immagino, tiene la cucina di casa sua come un obitorio,
immacolato e frigido; qualcuno a cui da fastidio questo commercio da
"quarto mondo"; qualcuno che vorrebbe, forse, i posti dove
si vendono broccoli e carciofi come delle gioiellerie e le verdure al
prezzo dell'oro; qualcuno che non ama lo squallore dignitoso di
questi trerruote sgangherati e arrugginiti che danno, secondo lui, un
immagine di "sporcizia" alla nostra città; qualcuno che,
forse, pensa che ad offuscare il buon nome della città non sia la
mafia onnitentacolare che possiede la nostra città, non siano i
grandi evasori, le grandi attività commerciali che non pagano le
tasse, e spesso neanche gli affitti al comune; qualcuno che pensa che
a macchiare l'onorabilità di Castelvetrano non siano la corruzione,
la mafia infiltrata nella macchina municipale; qualcuno che pensa che
la vergogna di Castelvetrano non sia la paga da fame e lo
sfruttamento dei nostri giovani che, con quello che ricevono come
stipendio per lavorare sei giorni la settimana senza domenica
garantita senza straordinari per 84 ore per un euro all'ora, possono
solo comprarsi il caffè al mattino prima di andare a lavorare e le
sigarette per fumarsele la sera sfiniti o nel weekend quando non
possono nemmeno permettersi di portare la ragazza in pizzeria;
qualcuno che, forse, pensa che queste paghe e questo trattamento
economico, questo sì da "quarto mondo", questo
sfruttamento indecente, questo sì, vadano bene perché si perpetrano
sui pavimenti tirati a lucido di locali splendenti e multicolori e
pulitissimi concepiti dai designer di marche famose in un centro
commerciale o in un negozio di città; qualcuno ha deciso che gli
ambulanti vadano nascosti sotto la polvere o "polverizzati"
qua e là, diluiti, chi all'angolo dello stadio, chi nella piazza
contigua perché "che schifo i torsoli dei cavolfiori tagliati e
i gambi dei carciofi". Ma gli ambulanti lasciavano tutto pulito
quando andavano via. E anche quelli che vendono frutta e verdura
fissi tengono pulita la piazza.
La scusa era il traffico: troppo
traffico e, poi, all'ingresso della città. Tutto falso. Io abito lì,
ci passo diverse volte al giorno a piedi e in macchina e non ho mai
sofferto per situazioni aberranti di traffico, a parte i fisiologici
colpi di clacson, i fisiologici trenta secondi, un minuto, al più,
di attesa. Bene, adesso che non ci sono più gli ambulanti che si
sono "diluiti", il traffico è migliorato? È peggiorato?
Indovinate! La seconda. Hanno delimitato con le strisce bianche i
parcheggi delle macchine, dimezzandoli, e creando così maggiore
disagio. Uno slargo, quello antistante il panificio e il
supermercato, che prima, in doppia fila autoregolata, quasi alla
perfezione, consentiva a un certo numero di macchine di parcheggiare
comodamente e a tutti di sbrigare le loro cosine in tutta
tranquillità, adesso ne consente solo la metà: come questa misura
avrebbe dovuto migliorare la viabilità è di difficile comprensione.
Ma se non è migliorata la viabilità allora non erano gli ambulanti
a comprometterla. Ma allora cos'era? Ci volevano dei geni con occhi
da calamaro gigante per vedere che su quella piazza il traffico è
causato, legittimamente e per fortuna, dai negozi fissi e dalla
scuola. Allora hanno creato più posti macchina?
No! Li hanno
ridotti ulteriormente perché una striscia bianca adesso delimita la
baracca fissa del fruttivendolo ed è vietato, in teoria (o no? Non
mi è parso di vedere alcun segnale di divieto), fermare la macchina
lì davanti. Peccato che la gente pensi che sia un limite da non
superare quando si posteggia, creando ancor più disagi, perché
mentre prima andavano a baciare le cassette della frutta con il muso
della macchina adesso se ne tengono lontano. Hanno creduto di
risolvere i problemi di viabilità diluendo gli ambulanti e
dimezzando i parcheggi e prendendo qualche multa. E, invece, in
Piazza Dante, da quando ci sono quelle strisce bianche tutto è
peggiorato. La verità è che per risolvere i problemi ci vuole buon
senso e coraggio. Si sperava che questa amministrazione di "Honesti"
ne fosse ben fornita. Il problema di Piazza Dante è un falso
problema. Il traffico, normale per l'ingresso più frequentato della
città, non è né osceno né paralizzante.
Che traffico è quello
che occasionalmente ti tiene 15 secondi un minuto fermo al peggio? E
se non erano gli ambulanti cos'altro bisogna mettere sotto il
tappeto? La scuola elementare? L'ufficio postale? Il panificio più
frequentato della città? La baracca del fruttivendolo? Tutti ci
girano attorno, dicendo mezze frasi, accennando a concessioni da
revocare. E lo capisco! Perché a nessuno piace mettere sul personale
una questione di ordine generale! Cioè: è concepibile, opportuno,
normale regalare in concessione uno spazio pubblico, in questo caso
mezza piazza Rosolino Pilo e mezza piazza Dante, mezza piazza Cappuccini, le tre piazze a cui
si arriva all'ingresso della città, per delle attività commerciali,
a prescindere se si venda verdure o abbigliamento? Chi apre
un'attività commerciale non dovrebbe possedere o affittare un locale?
Non si configura una concorrenza sleale? Non credo sia stata una
scelta oculata. Chi ha dato in concessione quegli spazi e perché?
Alcuni di quelli che si lamentano di quelle concessioni, mi ricordo,
erano al governo della città quando furono date.
È giusto cacciare
gli incolpevoli ambulanti per un problema causato da una densa
concentrazione di attività commerciali? Non dovremmo augurarci molto
più traffico in tante zone della città, sintomo di vivacità
economica?
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Parigi. Macchine pulitrici dopo
una giornata di mercato |
Purtroppo non mi abbandona il sospetto, atroce, che a dare il via a questa mania di "pulizia" sia stata la nuova amministrazione che, nella persona del sindaco Alfano, entusiasticamente, mi ricordo, primo in Sicilia, mentre Orlando coraggiosamente si oppose, abbracciò e accolse il decreto salvini dove è anche prevista la pulizia (etnica) dei centri storici. I poveri e la loro miseria sono un pugno allo stomaco troppo forte per i delicati palati dei borghesucci che mangiano l'arancia con coltello e forchetta e vanno nascosti alla vista.
Quando
si fatica a individuare un problema è difficile risolverlo.
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