"C'è un emergenza sociale in atto che imperversa il tessuto sociale della comunità castelvetranese"








 Sulla distruzione da parte di ignoti delle casette natalizie del sistema delle piazze.


La Dc, dopo aver parlato senza riflettere, cerca di metterci una pezza. 

Troppo tardi. Da un politico ci si aspetta che abbia già un'idea di come affrontare queste che non sono delle emergenze, ma proprio il corollario di una società che "crea" delle sacche di povertà indicibili e inaccettabili in una comunità che voglia definirsi civile. 

Un problema vecchio come il capitalismo e la clava come simbolo della legge del più forte. Stiamo parlando di una forma di ghettizzazione della povertà operata sistematicamente e scientemente dal potere, l'equivalente della politica domestica di quella massaia che non sopporta la vista dello sporco che ha creato lei e, convenientemente, lo spinge sotto il tappeto.

Invece, questi "competenti politici" dopo un atto di vandalismo,  peraltro un fenomeno da sempre diffusissimo a Castelvetrano, se ne vengono fuori con isteriche quanto inutili grida di indignazione: "Incivili" - "Atti meschini" - "Non si può più tacere". "Vandali vigliacchi". "Da condannare 'senza se e senza ma'.

“Gli episodi che sono avvenuti negli ultimi giorni a Castelvetrano sono incresciosi. Danneggiare e distruggere le casette natalizie che rendono le città più a tono con il periodo festivo che stiamo vivendo sono atti meschini”.  

Lo dichiara il segretario della provincia di Trapani della DC, Giacomo Scala, e il coordinamento di Castelvetrano del partito.

In diverse città stiamo assistendo ad eventi di violenza gratuita che non solo vanno condannati, ma che devono farci riflettere sul presente e sul futuro. Non possiamo e non dobbiamo abbandonare i comuni ai vandali, urge un intervento immediato da parte delle amministrazioni che, di concerto con le forze dell’ordine, assicurino la vivibilità delle piazze e delle strade, in centro così come in periferia, a salvaguardia dei cittadini e dei tanti turisti che arrivano in Sicilia“ conclude.

Ecco come un altro campione della cultura progressiva, che per il lavoro che fa con i giovani dovrebbe mostrare maggiore consapevolezza se non empatia per quelli difficili, si esprime;                    come un qualsiasi avventore di osteria: 

Il regista Giacomo Bonagiuso ha definito gli autori di tali atti   
«soliti devastatori seriali, quelli che amano l’inciviltà, coloro che sguazzano nell’abbandono, quelli cui il nulla piace perché rispecchia le loro menti». Bonagiuso si auspica che «prima o poi vengano beccati in flagranza, non tanto per le sei ore di caserma che fareste, ma per vedere le vostre facce e sapere tutti a chi dobbiamo parte significativa del declino»

"Quelli che amano l'inciviltà" "Quelli a cui piace il nulla che rispecchia le loro menti" "Additarli al pubblico ludibrio" magari nella stessa piazza delle casette. Per fortuna non ne ha proposto la lapidazione!

Anche qui c'è disagio sociale e da 50 anni ha anche un posto preciso sotto il tappeto della periferia castelvetranese.

Non lo sapevano lor signori?

Hanno sferrato una biliosa serie di attacchi al sindaco che non ci difende dagli "incivili". Mi ricorda qel personaggio della mitologia sociale siciliana che per avere ospitalità e vitto nelle regie carceri gridava, tipicamente, "Governo ladro" anche quando pioveva e non aveva altro di cui accusarlo. 

Ma, si sa, la notte porta consiglio. E oggi sembrano aver individuato il "colpevole": il disagio sociale. 

Solo dopo che qualcuno ieri cercò di ricordarglielo. 

"E poi ci sono quelli che definiscono il disagio "inciviltà" - 

"Di meschino c'è solo questo giudizio liquidatorio di fenomeni che richiederebbero ben altra e più profonda analisi e attenzione da parte di un partito che ha ambizioni, purtroppo fondate, di governare."





Solo oggi. Meglio tardi che mai? 


Poscritto: "C'è un emergenza sociale in atto che imperversa il tessuto sociale della comunità castelvetranese" è senz'altro una perla linguistica, tralasciando la punteggiatura a casaccio.

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