La Sinistra Italiana e Israele 4
Quindi
che cosa c'è di attraente per un giovane di Campobello nella causa
Palestinese?
La
passione, il fanatismo, lo sprezzo della vita, propria e altrui, la
perseveranza, la resistenza? Il cervello in bianco e nero di chi vive
in stato di guerra permanente, il cervello pulito e prosciugato di
chi si fa esplodere al mercato? Il modo in cui le donne vengono
considerate nel mondo musulmano? Che cosa? L'assetto politico che
Hamas ha dato alla Gaza Strip? La politica economica di Hamas? Il suo
concetto di democrazia?
Il
successo e il progresso che finora sono miseramente venuti a mancare?
La loro incapacità di sollevarsi da un condizione di miseria che,
per la verità, è comune a tutte le popolazioni arabe?
Una
miseria che gli arabi si sono inflitti da soli. Non possono accusare
nessuno del fatto che enormi masse di arabi vivono nella miseria
nonostante siano, per petrolio, tra i paesi più ricchi al mondo.
Possono ringraziare solo le classi dirigenti arabe, che da sempre si
sono arricchite alle spalle dei loro “sudditi”. Persino il più
“eroico” il più “rivoluzionario”, il “mito palestinese”,
il capo del'OLP Arafat, si scoprì che si era arricchito sulla causa
palestinese - un miliardo e mezzo di dollari. I suoi devoti preferiscono dare tutte le responsabilità
a quella “poco di buono” della moglie. Certo, nella civiltà
musulmana l'uomo non sbaglia mai e quando lo fa è colpa della donna, più che in Occidente - Cherchez la femme.
Nessun palestinese si sarebbe potuto permettere di essere curato a
Parigi come ha fatto Arafat. Ma figurati se Arafat si faceva curare
in un paese arabo! Se non altro perché era più odiato nel mondo arabo che nella Francia, tradizionalmente amica dei palestinesi.
Bene!
Anzi, no. Male!
Una
cosa che si registra è che gli arabi anche quelli moderati, quelli
che ragionano, che sono, naturalmente, la stragrande maggioranza,
tifano sempre per gli arabi: mai si sognerebbero di parteggiare per o
difendere i Curdi perseguitati, massacrati, dispersi e soggiogati
dagli arabi. Mai. Questa cosa mi piace? No! È inquietante.
Preferisco mille volte la nostra cultura che permette a un giovane di
Campobello di parteggiare per la Russia di Putin o per la Palestina di Isma'il Haniyeh.
Mi fa specie pensare che se io critico la Palestina si debba risentire anche il mio amico tunisino, a cui voglio bene e che stimo, il quale, nonostante viva nell'unico paese davvero moderato e, in parte, democratico, non concepirebbe mai di schierarsi dalla parte di Israele. Prima la fratellanza araba. Anche lui, moderato, timorato di Dio, buono, bravo, alla domanda postagli in risposta alla sua ( La Palestina non ha diritto a un suo stato, a una sua terra?) “Israele non ha diritto a una sua terra e un suo stato?” Spontaneamente, senza troppo riflettere, d'impulso ha risposto: “Perché? Israele ha dei diritti in quella terra?”
Ecco
la ragione vera, che non si può nascondere, dei 70 anni di guerra
tra Israele e Palestina e del fallimento di tutti i tavoli di pace.
Gli arabi, non solo i Palestinesi, non la vogliono la pace.
Anzi
si può dire che per gli arabi Israele costituisca una necessità:
avrebbero dovuto inventarlo se non ci fosse stato: è l'unico punto
su cui il mondo arabo si trova d'accordo: Israele è il Male e
bisogna distruggerlo.
Costituisce
per loro un collante, un motivo d'unità che non riescono a trovare
su nient'altro: sempre in guerra tra loro ( non dimentichiamo che gli
estremisti islamici seminano il terrore anche nel mondo arabo),
divisi in una miriade di correnti e sottocorrenti religiose che si
combattono senza tregua e,
sostanzialmente, per il potere terreno.
sostanzialmente, per il potere terreno.
Un
ultima notazione: a me che sono di sinistra fa male vedere che
l'antisemitismo, che prima alloggiava solo nella mente bacata dei
nazifascisti e in quella pelata dei naziskin, adesso ha conquistato
anche alcuni cervelli della sinistra.
Certo, mi sembra di udire la loro protesta:"Non siamo antisemiti, ma..." un po' come i razzisti:"non sono razzista, ma..."
Certo, mi sembra di udire la loro protesta:"Non siamo antisemiti, ma..." un po' come i razzisti:"non sono razzista, ma..."
Mi
ero ripromesso di studiare e capire perché un brava donna
castelvetranese o un giovane di Campobello o di Partanna possano
essere attratti dalla causa palestinese. Invece, sebbene abbia studiato temo
di non essere riuscito a trovare una risposta convincente.
Forse
devo studiare ancora.
Sono estasiato da tanta pacata chiarezza. Dovessi essere l'unico affezionato lettore delle tue profonde e sincere riflessioni a maggior ragione me ne sentirei più orgoglioso. Non mi hai solo fatto riflettere, hai messo in fila svariati eventi storici che è molto complicato rendere semplici e fruibili, complimenti, io la penso esattamente come te. Difficile anzi impossibile che io diventi seguace e non lo faccio nemmeno adesso ma questi argomenti mi straconvincono.
RispondiElimina