Carlo Calenda, chi è costui?





















    


Carlo Calenda, chi è costui? 
Quando gugolo Calenda gugol mi chiede: did you mean calendar? Mannò!, intendo l'attore, il figlio e nipote di Comencini, 
quello che, a dieci anni, interpretava Enrico nel film "Cuore" 
del nonno Luigi, così come adesso
interpreta il ruolo, in politica, di uno di sinistra!
Bisogna dargli atto che lui non fa niente per essere di sinistra, mai.
E nemmeno pronuncia mai la parola. Lo lascia credere a chi vuole.  Il massimo dell'apertura che concede a sinistra è definirsi "progressista".

Il suo piano politico è "Un’alleanza repubblicana che vada oltre gli attuali partiti e aggreghi i mondi della rappresentanza economica, sociale, della cultura, del terzo settore, delle professioni, dell’impegno civile." Capito? No? Neanch'io! Certo, però, un'alleanza "repubblicana" (???) è già meglio di un'alleanza "monarchica". Senza contare l'effetto taumaturgico di quell'"oltre" che suggerisce superamento, rinnovamento e progresso, così come denuncia il suo essere di destra (solo i fascisti sostengono che non esistono più destra e sinistra - "gli attuali partiti").


Questi tipini che si presentano con il loro volto da bravi bambini, come Renzi e 
Calenda, sono i più pericolosi perché capaci di affondi violenti e dalle conseguenze imprevedibili. Politici alla Rosato "faccia d'angelo", non me ne vogliano i fan, tra cui me stesso. Io non ho niente contro, se non politicamente, i programmi e le idee di destra, tranne quando si camuffano con vestiti di sinistra. Renzi, Calenda e i loro seguaci si facciano pure la loro "alleanza repubblicana", ma lascino stare, per carità, la sinistra.

Il capolavoro di Renzi (l'unica cosa, a parte la "ruota della fortuna", che gli sia riuscita nella vita) è stato la trasformazione - distruzione - del PD in un partito di destra pur rimanendo seduto alla sinistra del presidente.
L'ultima sortita di "Enrico" Calenda è stata la difesa del motto ducesco "Dio, Patria e Famiglia". D'accordo, ma che ci fai qui tra noi di sinistra, che contro dio, la patria e la famiglia non abbiamo niente, ma tanto contro la "filosofia" fascista?
Vero è che durante la sua adolescenza si iscrisse, persino, al partito comunista italiano, ma questa si rivelò subito una fiamma di paglia perché, dopo la laurea, ha fatto la sua carriera tra i padroni (come è giusto per uno di aristocratiche origini, come lui). Dalla Ferrari alla Confindustria fino a Sky.

"Carlo Calenda - recita la sua biografia su wikipedia - was born in Rome in 1973. He is the son of Fabio Calenda, a journalist, and Cristina Comencini, a film director and screenwriter, and the grandson of Luigi Comencini, a popular director of Italian comedy movies, and Giulia Grifeo di Partanna, descended from an ancient aristocratic family from Sicily.

In 1983, at the age of ten years, he played the lead role in an Italian movie Cuore, directed by his grandfather, Luigi Comencini. During his adolescence, his aristocratic background did not prevent him from joining the Italian Communist Youth Federation (FGCI).

Non credo che l'Italia abbia perso un grande attore. Se avesse avuto la stoffa mamma e nonno l'avrebbero capito e incoraggiato.
Ma, forse, ha acquistato un grande politico! Chissà?

Solamente, faccio appello alla sua sensibilità, se gli è rimasto un po' di "Cuore", e al rispetto dovuto a milioni di lavoratori a mille euro al mese che votavano PCI contro i padroni della Confindustria, di sgombrare il campo della sinistra e tornarsene dove è più appropriato per lui: il campo dei padroni, magari "illuminati",ma sempre padroni sennò rischia di essere per sempre "incompreso".



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