E la mafia, la mafia? Che dice la mafia?

 



Nessun candidato sindaco che parli di mafia. Nessuno.

Neanche Enzo Alfano Sindaco di Castelvetrano, che si vanta di essere il primo sindaco mafia-free,

Salvatore Ficili candidato Sindaco, che pure si presenta come esperto di anti-corruzione e vuole combattere quella all'interno dell'amministrazione (uno subito pensa all'infiltrazione mafiosa che ha portato allo scioglimento del nostro comune e dice "Finalmente!") che per lui, però, "non è veramente corruzione, ma piuttosto un malessere organizzativo che può dare adito a situazioni corruttive, ma non corruttive nel senso penale", insomma quello che vuole fare è digitalizzare l'amministrazione punto. Ammetto che digitalizzare gli archivi del comune è impresa non meno difficile che combattere la corruzione, soprattutto considerando che siamo in ritardo di trent'anni.

Giovanni Lentini sindaco per Castelvetrano.
Gli ultimi due, come Alfano e Abate, scendono in campo per la seconda volta. Furono assessori designati del candidato Perricone, nel '19 «arrestato nell'ambito dell'inchiesta 'Artemisia' che ha portato in carcere 27 persone tra cui politici e poliziotti. Lo Sciuto, accusato di essere a capo di una super-loggia segreta formata da massoni, politici e professionisti. L’obiettivo sarebbe stato quello di orientare le scelte del Comune, nomine e finanziamenti a livello regionale e anche di ottenere notizie riservate sulle indagini in corso della magistratura. Gli investigatori avrebbero scoperto anche un vasto sistema corruttivo negli enti locali, come il comune di Castelvetrano e l’Inps di Trapani.» ilsole24ore

Ma nemmeno il farmacista SALVINO GANCITANO SINDACO ha mai parlato di mafia e ritiene che la massoneria non abbia lo stesso rilievo che nel passato, ma "sente che la percezione della massoneria esiste".

Lasciamo stare, poi, il candidato sindaco Stuppia, massone, il quale afferma che quando entra in "officina" dimentica la politica. Chissà se quando entra in consiglio dimentica di essere massone, come altri nella sua lista.

Neanche il PD, in qualche modo (!!!) erede dell'unico partito che abbia mai avuto il coraggio di contrastare e combattere la mafia, l'unico. D'altronde è anche erede del partito da sempre riferimento dei mafiosi, la DC, la quale è ritornata all'attacco con l'ex galeotto per mafia Cuffaro. Sarà questa doppia e contrastante derivazione che ha finora dato al Partito Democratico la foggia e la vitalità di un pesce lesso?

Che dire dell'ultima epifania, Maurizio Abate, che ci riprova per la seconda volta. Anche lui in cerca di un impiego, dato che gli hanno tolto il reddito di cittadinanza. Quando si presentò l'ultima volta, nel '19, si lamentava che «non è giusto che voi, che state lottando in questo momento la criminalità, andate a condannare un paese, un territorio intero per cercare una persona che non sappiamo nemmeno se esiste, se non esiste», mentre il Nostro, in quel preciso momento, esisteva sì, e viveva tranquillo il suo dorato tramonto a Campobello.

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