Le sagre se le paghino quelli che ci guadagnano. Il cittadino paga due volte!

   
    Le sagre vanno bene, a patto che non si dimentichi che sono delle sagre di paese, appunto. Di solito servono solo a far fare qualche soldino in più ai commercianti e sono contento. La gente è invitata ad uscire non "per vivere la città", ma per spendere.

Non è meglio dire la verità piuttosto che ricorrere alla retorica dello "stare insieme", del "riportare la gente ad apprezzare la città!", della "valenza culturale delle tradizioni gastronomiche", dell' "anche il cibo è cultura"?

Anche le droghe sono cultura, tanta è la creatività che hanno sempre stimolato negli artisti, ma non le proponiamo nelle sagre. L'alcol sì. Solo droghe legali.    

    Che Partanna o Campobello o Santa Ninfa abbiano bisogno delle sagre paesane e i loro sindaci ne vadano fieri ci sta. 

    

Ma Castelvetrano che, dicono questi signori, dovrebbe ritornare ai fasti del passato (NdR: del tutto inesistenti!), non meriterebbe un'amministrazione con una mira un po' più alta? In fondo siamo o non siamo il paese, pardon, la città della primula rossa,     la città della mafia - "mafia town" scriveva il Times di Londra? Siamo la città di Giovanni Gentile, la città dei templi di Selinunte, perbacco! Davvero siamo destinati a diventare il paese delle sagre mangerecce?! A fare concorrenza (letterale: nella stessa data!) alla pecora di Santa Ninfa?


 

    

Sono speranzoso che col tempo questa amministrazione ci proponga delle cose più importanti che non le feste paesane, questi diversivi che da sempre vengono utilizzati dal potere per nascondere la propria impotenza. Spero non sia questo il caso. Voglio sperare che questo continuo incappellare modeste iniziative spacciandole per un segno e un modo di rinascita della città, sia dovuto alla difficoltà ad ingranare di questa giunta. Difficoltà generate, ormai si sa, da indecorose lotte intestine per il potere. Vedremo. 

I soldi spesi, però, mi trovano molto dubbioso. Mi chiedo perché lo Stato o chi per esso trovi sempre il modo di sovvenzionare con i soldi di tutti una categoria precisa di cittadini: i commercianti, gli imprenditori?

  

Un discorso a parte meritano la miriade di associazioni parrocchiali, religiose o semi, associazioni di "cortei", alcuni blasfemi, ecc. che nel passato hanno vissuto alle spalle dei cittadini, con l'aiuto del comune.


Il mio sogno è quanto di più contrario esista all'idea di "sinistra". Un idea del liberalismo conservatore: meno Stato più Individuo. 

Nella declinazione dello Stato democratico del welfare degli ultimi 75 anni, i conservatori hanno furbescamente capito che lo Stato può essere usato come una mucca da mungere dai privati.

Ed ecco che imprenditori, che in uno stato liberale rischierebbero l'intrapresa e sarebbero tutti loro il guadagno o il fallimento, si sono trasformati in IRL - imprenditori a responsabilità (rischio) limitata. Con lo Stato che finanzia le perdite dei ricchi imprenditori. Dalla FIAT alla pesca, dall'agricoltura agli aeroporti. Un imprenditore italiano: l'uomo che non rischia mai e deve chiedere, sempre, allo Stato.


E, tornando al mio sogno, sarebbe un segno di civiltà e sobrietà e, persino, di conservatorismo che tanto attrazione suscita nella popolazione palmosa, se tutti i privati si facessero le loro associazioni (tutte quelle che vogliono e per qualsiasi cosa, chessò un'ACSS - Associazione Corsa delle Sarde nei Sacchi)  con i loro soldi, non con i miei.

Siete cattolici, geovisti, atei, musulmani, agnostici, sportivi, creativi, digitali e volete formare un'associazione per qualsiasi motivo? Vi incoraggio a farlo; è segno di buona volontà, di attivismo, di impegno. Bravi. 

Con i vostri propri soldi, però!!

Mai che si sovvenzionino i poveri del Bronx. 

La scusa è che i soldi dati agli imprenditori producono altri soldi. 

Appunto, per i commercianti però, con i miei soldi delle tasse e con i miei soldi che vado a spendere per uno spitino di sarde o un barattolo di olive.

Ecco! Anche i commercianti, che soli guadagnano dalle Sagre - noi cittadini paghiamo due volte, se le facciano da soli le "fiere" e noi volentieri andremo a spendere i nostri soldi per un panino con la salsiccia.

    

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