Aboliamo l'antimafia! Oppure si dimetta , onorevole Lo Sciuto!
Dopo due giorni dalla pubblicazione su Internet di un servizio video
di Sandro Ruotolo sulla mafia a Castelvetrano l'onorevole G. Lo
Sciuto fa sapere che non ci sta a subire le insinuazioni del
giornalista e che ha dato mandato al suo avvocato di difendere la sua
onorabilità.
Beato lui che ha la possibilità
istantanea di fare pubblicare le sue proteste, le precisazioni su un “giornale in livrea”. Noi cittadini, però, abbiamo dovuto vedere il servizio di
Ruotolo su altre testate, anche locali, e siti internet, non certo su
Castelvetrano-no-news, che pubblica le smentite ma non i fatti.
Per quanto riguarda i cliché che Ruotolo vorrebbe riprodurre,
purtroppo, signor Lo Sciuto, non di cliché si tratta.
Dice lei: “Non potevano mancare, nella nostra città, le interviste realizzate fuori dalla sala scommesse, per raccogliere il solito cliché del mafioso che è persona per bene e far apparire alla nazione come se il sentire comune di una cittadina fosse quello manifestato da qualche idiota, invece di sentire gli uomini di cultura, gli studenti, le tante facce migliori della comunità che avrebbero sicuramente offerto altre risposte.“
Dico io: la Castelvetrano che s'incontra per strada è anch'essa
Castelvetrano e dubito che i cronisti , se avessero incontrato “le
tante facce migliori della comunità”, avrebbero sentito risposte
molto diverse. Ne abbiamo sentite interviste a Consiglieri, assessori
castelvetranesi che ci hanno fatto vergognare anche di più! Poi, chi
avrebbe dovuto intervistare? I politici dell'ultimo governo sciolto
per mafia? Ha persino intervistato un candidato sindaco alle ultime
elezioni, per fortuna annullate. Eh! Insomma! Un candidato sindaco.
Ha intervistato, poi, le uniche persone che a Castelvetrano sono
disposte a parlare contro la mafia: la famiglia Cimarosa, che invece
non ci fa vergognare. Grazie alla loro serietà, alla loro sobrietà,
al coraggio che mostrano. E, poi, perché no?, si esprimono in
Italiano e per giunta bene! Hanno la mia ammirazione. Non è un po'
ironico che l'unica opposizione alla mafia sia, qui, una famiglia di
ex-mafiosi?
Dice lei: “Sono preoccupato per le sorti di una comunità, già pesantemente fiaccata dalle recenti vicende, già piegata dal marchio di una mafia della quale nessuno nega l'esistenza, ma che invero non ha quelle pesanti propaggini che alcuni vorrebbero far apparire.”
Dico
io: sarebbe stato meglio se queste parole ce le avesse risparmiate.
“Fiaccata
dalle recenti vicende” è un po' ambiguo: si riferisce alla
conduzione mafiosa, negli ultimi anni, del comune, che i commissari
prefettizi sono sicuri esserci stata?
O,
invece, si riferisce allo scioglimento del comune? In tal caso non
vedo in che modo un comune possa essere fiaccato da un provvedimento
che, invece, dovrebbe affrancarlo dal controllo mafioso. Anche le
mancate elezioni sono state una benedizione per gli stessi motivi. Io
sono certo affranto al pensiero di quanta corruzione ci sia nella
nostra città, ma non certo per la presenza dei tre commissari.
“...piegata
dal marchio di una mafia della quale nessuno nega l'esistenza, ...”
Quindi,
mi corregga, la nostra comunità non è piegata dalla mafia che
controlla il territorio, tutta l'economia nostrana, stravolgendo
l'andamento dei mercati, che ha potere di soldi e di pistola, che può
contare sui colletti bianchi, su amministratori. No! È piegata dal
“marchio” della mafia. È già tanto che non abbia detto, come
l'ex candidato sindaco, che “quel marchio è stato creato per
costruirci sopra l'antimafia”, di cui, ironia, lei fa parte
ufficialmente.
E
siamo ancora allo stadio in cui un deputato che fa parte della
commissione antimafia si preoccupa di precisare che lui “non nega
l'esistenza della mafia”. In un paese normale uno che ha il compito
istituzionale di combattere la mafia che sente il bisogno di dire
“Non nego che la mafia esista” lo rimanderebbero subito a casa.
Soprattutto se subito dopo aggiunge che “la mafia invero non ha quelle pesanti propaggini che alcuni vorrebbero far apparire.”
Questa
è una frase che ha scatenato in me una serie di domande.
Se
è vero ciò che lei afferma (nella mia personalissima
categorizzazione dei castelvetranesi rispetto alla mafia lei si
iscrive di diritto alla categoria dei “minimizzatori”), cioè che,
in fondo la mafia non è, poi, tutta questa cosa che si vuol far
intendere, che bisogno c'è di una commissione regionale antimafia?
Se
non è vero ciò che lei dice e il bisogno di istituzioni come
l'antimafia c'è, allora, che cosa ci sta a fare lei che in fatto di
mafia sembra piuttosto “ottimista”? Può un "minimizzatore" fare antimafia?
La
sua convinzione che “la mafia non abbia quelle pesanti propaggini
che alcuni vorrebbero fare apparire”, incide sul suo lavoro
all'antimafia, sull'impegno profuso? Non appanna un po' il suo
impegno antimafia questo suo pensiero che “sì, vabbè, la mafia,
ma non esageriamo”?
Chi sono quelli che “vorrebbero fare apparire che la mafia ha pesanti propaggini”, cioè il contrario di quello che pensa lei? I commissari prefettizi che hanno sciolto il comune? La commissione antimafia nazionale che aveva suggerito l'ispezione? Tutti questi hanno la convinzione sbagliata che la mafia sia molto pericolosa? Non è poi così pericolosa?
Aboliamo
l'antimafia, se lei davvero pensa queste cose.
Oppure
si dimetta dall'antimafia, onorevole Lo Sciuto!
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