Il male è democratico e non distingue tra colti e ignoranti.
L'istruzione
è un diritto di ognuno e costituisce uno strumento di consapevolezza
e sopravvivenza per tutti e soprattutto per i più deboli, i quali
grazie a essa si troveranno meglio nella vita e nelle relazioni,
potranno costruire un futuro migliore per sé e i propri cari. Gli
eviterà di vivere penosamente come dei "fuori casta" ai
bordi, se non fuori, di una società che non ha pietà per gli
sprovveduti.
L'istruzione
si può considerare il minimo sindacale della cultura, no? Certo ci
si può spingere a fare dei distinguo tra cultura vera e nozionismo e
così via. Il problema è che queste categorie sono difficilmente
individuabili e inquadrabili in maniera esatta, scientifica. Dietro
questa distinzione c'è un'idea che condivido, non lo nego: la
cultura può essere sviluppata da persone intelligenti, capaci di
creare un'internet delle loro conoscenze e trarne risultati originali
come da un database. Il nozionismo è la "cultura" dei
poveri di mente. Difficile, però, scegliere un giudice o elaborare
un test che infallibilmente individui le categorie.
Quel
"Diomiomaquestoc'èocifa?" di Meluzzi, massone scomunicato
dalla Chiesa,vescovo della ‘Chiesa Ortodossa Italiana’, uno
sparutissimo gruppo privato che si è auto-costituito e si è
attribuito poteri religiosi, mai riconosciuto dalla teologia
mondiale, ha studiato oltre il minimo dell'istruzione: psichiatra,
criminologo, saggista, accademico e religioso italiano. Wow! Se non è
colto lui! Certo, se qualcuno lo definisse nozionista entrerei in
confusione. Solo uno di infiniti esempi e nemmeno il più azzeccato.
Nozionista o colto, è sicuramente una figura grottesca.
La
cultura non è un soggetto, un ente, uno spirito plasmatore esterno
all'uomo che gli infonde saggezza e bontà. Queste, quando ci sono,
sono insite nella, consustanziali all'anima, scritte nei geni e
corroborate dall'ambiente, anche dalla cultura.
La
cultura è soltanto il Lego della mente, costituita dai mattoncini
della conoscenza che riesce a mettere insieme per scalfire
impercettibimente il
buco nero dell'ignoranza. I lego della cultura
danno luogo a costruzioni originali, tante quanti sono gli uomini
sulla terra. Nessuno sarebbe in grado di definirne i contorni o i
contenuti.
Le
culture di due uomini possono essere delle costruzioni totalmente
diverse. Basta vedere l'infinito numero di culture specifiche di ogni
aspetto della vita. Dai Lego si materializzano concezioni così
diverse, e tutte, secondo la cultura democratica, legittime anche se
a volte antitetiche. In Italia ci sono sono state elezioni con una
ventina di concezioni (partiti) diverse.
È
venuto il momento di andare al punto, limitandoci alla sfera
politica.
Le
persone colte votano per Salvini o per Grillo o Renzi o Calenda o
Borghezio, o Toninelli o Cremaschi, votano a Sinistra, a Destra e al
Centro. Anche gli ignoranti, quelli poco istruiti, che non equivale a
cretini, né a fascisti, né a leghisti votano anch'essi sulla base
di quelle culture, che seppure non hanno costruito, hanno
respirato tutt'intorno, hanno elaborato essi stessi, sia pure con
pochi mattoncini lego, scalfendo, anche loro impercettibilmente il
buco nero dell'ignoranza. "Non studio per sapere di più. Studio
per ignorare di meno" non mi ricordo chi lo diceva.
Quindi
trovo, come minimo, illusorio credere che sia l'ignoranza o la
mancanza di istruzione a far preferire Salvini, come se la mancanza
d'istruzione si possa identificare con l'essere fascista. Ci piace
pensarlo e in molti casi è vero, ma non è vero. Diciamo che ci sono
delle culture politiche inaccettabili, che solo dei cretini possono
abbracciare. Dei cretini! Che siano colti o analfabeti. Sì, perché
la cultura non cambia uno stronzo in qualcosa di diverso. Neanche la
cultura è in grado di curare gli psicopatici, Perché la cultura non
è soggetto. È solo un oggetto, una costruzione della mente. E se la
mente è psicopatica o in un qualsiasi modo disturbata si creerà una
cultura a sua immagine e somiglianza.
Quindi
smettiamola di dire slogan ad effetto, accattivanti sulle magnifiche
e progressive sorti a cui la cultura ci destina.
Smettiamola
di attribuirle virtù salvifiche e anti-fasciste o anti-sovraniste.
Vedo
circolare una miriade di post tremendamente accattivanti che fanno
l'elogio della cultura come il toccasana per un mondo migliore.
"L'antidoto
al sovranismo è l'istruzione."
"La
cultura è nemica del razzismo. Bisogna pensare la produzione
culturale come fatto di prossimità, coinvolgente e continuativo
perché la lezione mordi e fuggi nei luoghi non basta. È importante
recuperare il rapporto con i saperi locali, esaltarli, e coinvolgere
così le comunità nel fatto culturale. Realizzare la cultura come
azione integrata, nuova missione civica."
Quest'ultimo
l'ho citato per intero per mostrare la vacuità di certe frasi che
pretendono di essere colte.
Questa
storia che la cultura impedisce di essere malvagi o fascisti, che è
la stessa cosa, non mi va proprio giù. L'idea che per evitare derive
autoritarie e ascese al potere di bimbiminkia basta studiare e
leggere, proprio non la compro, come dicono gli americani. Quelli che
votano Salvini non sono analfabeti o ignoranti, sono semplicemente
dei cretini.
La
storia è piena di colti malvagi, di pozzi di scienza stronzi, di
scienziati psicopatici, di persone istruite narcisiste e
sociopatiche. Per fare un esempio terra terra, potreste negare che
Sgarbi sia una persona colta e un efficace affabulatore? Neanche
potreste negare, però, che sia anche ‘nna rran testa di minchia cu
lu giummu! Giusto?
Ho
conosciuto e tuttora frequento persone, amici, privi di cultura e
persino istruzione (mia madre Bice, per esempio, nel 1926 si era
fermata alla quinta elementare, ma quant'era intelligente e saggia e
umana!!) che però sanno ragionare, discernere il bene dal male e,
soprattutto, sono dotate di saggezza e bontà.
Da
Caligola a Nerone, da Stalin a Torquemada, da Pol Pot a Mussolini
erano tutte persone colte.
Il male è democratico e non distingue tra colti e ignoranti.
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