Abusivismo e storie strappalacrime. Sono innocente! Ha stato mio padre.

 



 

Queste sono questioni tecniche di cui è giusto sottolineare l'importanza. Ma a noi semplici cittadini queste cose interessano poco. E riguardano tutti ma non i personaggi pubblici che, come la moglie di Cesare, devono essere al disopra di ogni sospetto. Non basta che la moglie di Cesare sia innocente, deve essere più che innocente! 

A noi che assistiamo alle vicende politiche tocca svolgere le nostre osservazioni e porci e porre delle domande. Chiedere è lecito, rispondere ...!
E in tutta questa vicenda la cosa che salta più all'occhio è che la signora Cappadonna, "clerk presso Poste Italiane", è in conflitto d'interesse. La sua carica pubblica, di Assessore dei vigili urbani la investe di un doppio ruolo in conflitto con le regole della democrazia.
Uno non può, allo stesso tempo, essere il controllore e il controllato. Di qua la richiesta di dimissioni Triscina Sabbia d'oro, che mi trova assolutamente d'accordo. 

Difficile, poi, non fare commenti pregiudizievoli, quando la signora Cappadonna aspetta mesi e mesi di voci, pettegolezzi e ben due comunicati dell'associazione Triscina Sabbia d'oro per chiarire la vicenda e... non riesce neanche a farlo. 

Difficile non fare commenti pregiudizievoli quando la signora Cappadonna, così drastica e intransigente con tutti gli altri che violano la legge, che buttano lattine per strada ("Hanno perso il senso del bene comune"), che accedono dov'è vietato ("Dovremmo mettere del filo spinato elettrificato per impedire l'accesso alla piazzetta di legno"), "la madre dei cretini è sempre incinta".
E, di contro, così indulgente verso suo padre che, poverino, rimase vittima dei cattivi consigli dell'usuraio a cui si era rivolto per avere i soldi per costruire un laboratorio abusivo sopra la sua casa. 


Difficile non fare commenti pregiudizievoli, quando la signora Cappadonna ricorre alla storia strappalacrime del padre vittima di un usuraio! Per fare cosa? Perché ci ha raccontato questa storia? Per suscitare la nostra compassione? Una storia che nulla ha a che fare con la vicenda di abusivismo di cui si è reso protagonista il padre, se non per il fatto che l'usuraio è quello che ha consentito a suo padre di costruire, abusivamente, un piano di una casa! Colpa dell'usuraio? Ma l'usuraio che cosa può sapere di come vengono usati i soldi che presta a tassi indecenti, come, d'altronde, le banche? Se glieli avesse prestati una banca (usura legalizzata!) avrebbe dato la colpa della costruzione abusiva ad un "alfano" che gli aveva concesso il prestito? Assolto perché mal consigliato da un usuraio?

 
Assolviamo, e questo io sono il primo a farlo, tutti quegli incolpevoli che a Triscina hanno costruito abusivamente incoraggiati a farlo, non da un usuraio, ma da politicanti e traffichini che, poi, se la sono vista dall'astraco. Mentre sul lastrico hanno ridotto quei poveri cittadini che non potevano fuggire, nascondersi e farla franca. La giustizia esemplare contro l'ultimo chiodo della naca non è giustizia. È una vergogna di sistema.
Difficile non fare commenti pregiudiziali quando la signora Cappadonna viene a raccontarci che lei ha ricevuto in donazione dal padre la casa con l'ultimo piano incriminato, ma solo la parte condonata. Quella non condonata ce l'ha lei, sopra la sua casa, forse la abita pure, ma non è sua, "perché, sapete anche voi, le parti abusive non si possono vendere o donare." Quindi, lei non ha costruito abusivamente. Fu suo padre! 

Va bene! Lei non ha costruito abusivamente ed è innocente.
Però quel piano abusivo, secondo i canovacci della legge che tu opportunamente citi, potrebbe essere sanato. Allora, che comodità, sarebbe di sua proprietà. Che termine si dovrebbe usare per non commettere errori? Che la signora Cappadonna è attuale potenziale proprietaria di un piano abusivo? 

Lei che è d'accordo, credo, con le demolizioni di Triscina (se non lo è ce lo faccia sapere), non dovrebbe essere contraria alle sanatorie, strumenti populistici per perpetuare l'illegalità?

E non è forse vero che lei, come assessore, si trova nella posizione di poter dire, in teoria, la sua sulla vicenda del padre? Non è un conflitto d'interessi?


Però, alla fin della fiera, quello che più m'interessa di questa vicenda, piccola come i protagonisti, è sapere perché ha dovuto inserire la "commovente" storia dell'usuraio nel chiarimento, che non ha chiarito nulla e che, bontà sua, ha fornito al pubblico con un articolo su un giornale online!!
Io la giudico una cosa meschina. E non mi meraviglio!

Manuela Cappadonna Non si è preoccupata della sua immagine quando, come un avvoltoio è scesa in picchiata sulla nuca dei lavoratori precari e li ha licenziati senza nemmeno un avvertimento, un incontro. Qualsiasi datore di lavoro coscienzioso si sarebbe sentito in dovere, se non altro, di spiegarne in anticipo le ragioni e comunicarle agli interessati, trattati come degli schiavi, dopo vent'anni di lavoro per il comune. Intanto siete licenziati. Poi trattiamo.

P.S. Quanto all'infondatezza delle mie osservazioni, la prego, signor La Cascia, di spiegarmi dove sta. I miei commenti si "fondano" su ciò che ha scritto l'assessore Solonoisiamoonesti Cappadonna. 

Suo padre fa parte di "quelli di prima"?  

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