Una "scuola di pittura" nella chiesa sconsacrata?

Questa è la Vitalità che alcuni rimpiangono.

 Troppi castelvetranesi si lamentano che il sistema delle piazze appaia senza vita, deserto. Allora, io dico che troppi castelvetranesi hanno dimenticato quelle stesse piazze prima della pedonalizzazione o non erano nati. Le piazze erano, sì, piene ma di automobili parcheggiate e di passaggio ed erano vuote di persone esattamente come ora. La piazza Garibaldi non è mai stata un punto di ritrovo, un catalizzatore di presenze, a parte la presenza di circoli associativi per nobili "terrafondai" (Gioventù) o operai (Operaia) sfaccendati seduti sul marciapiedi davanti l'entrata. Non lo è mai stata se non occasionalmente perché vi si svolgevano eventi di tipo religioso - l'Aurora - o politico - comizi ogni anno - oppure carnascialesco - lu nannu e la nanna. È sempre stata , come le piazze adiacenti, un attraversamento che univa il sud con il nord, come testimonia la forma stretta e lunga nord-sud della nostra città. E se proprio vi riesce difficile scavare nella vostra memoria o siete troppo giovani, vi mostro com'erano le piazza con le auto. Ugualmente vuote di persone!

 

Alcuni pensano, e neanche si vergognano, che basterebbe riaprire il sistema delle piazze al traffico per vivificarlo, per affollarlo. "A ns. modesto avviso a nulla può servire la sollecitazione ad incentivare le attività commerciali senza aprire nel Sistema delle Piazze la circolazione veicolare ..." scrivono. Per loro vita è smog, posteggi e automobili. E basterebbe, secondo loro, una scuola di pittura nella chiesa sconsacrata del purgatorio per riempire le piazze di entusiasti giovani che, sappiamo, amano la cultura e le arti in genere. È per mancanza dell'appeal culturale che le piazze sono vuote. Come se non ci fossero già edifici e opere architettoniche di grande pregio. Sono disposti ad aprire l'ennesimo bar, l'ennesimo bar alternativo "Vino e cultura", l'ennesima panineria o edicola, a condizione che sia drive-through, con le auto fin dentro i locali. 

Vogliono vitalizzare il sistema delle piazze con le auto.

 

 Con un bar, una cartoleria , un'osteria "culturale" le piazze si riempirebbero di turisti, quei turisti che non hanno neanche un albergo in cui soggiornare al centro, quei turisti mordi e fuggi che, diretti a Selinunte per una breve visita ai templi, vengono abbandonati, senza guida alcuna, senza un ufficio informazioni che li coccoli, in piazza Dante al mercatino. Alcuni svogliatamente vi si inoltrano per visitare un mercato popolare come qualsiasi al mondo, altri spaesati invece si avviano lungo la via Garibaldi, su fino al Museo, piuttosto scarno e buio, e poi fino al sistema delle piazze la cui quiete e pace esalta la grandezza e monumentalità dei luoghi. La piazza non affollata e senza auto è forse l'unica cosa apprezzabile di Castelvetrano e sono sicuro che anche i turisti apprezzano moltissimo, come anch'io. 

 

 


 Invece per alcuni il commercio è la sola forma di vita che esiste. E che commercio! Sembra che la gente non viva se non va a ubriacarsi la sera in un'osteria nel sistema delle piazze, adesso si chiamano bar, e ci vogliono andare con il muso dell'automobile tra i tavolinetti. La quiete e il "deserto" del sistema delle piazze è una delle cose decenti che ci sia a Castelvetrano. 

In tempi in cui i municipi decentralizzano i servizi ai cittadini per l'inadeguatezza dei vecchi edifici, c'è qualcuno che vorrebbe che il comune avesse comprato il Palazzo Pignatelli, un buco nero finanziario se si decidesse di recuperarlo a un uso civile, sicuramente inadeguato ad accogliere uffici municipali. Neanche l'equivalente dei debiti che abbiamo sarebbe bastato per comprarlo e restaurarlo. 

E affollare i castelvetranesi nel sistema delle piazze perché? Per far fare affari al bar di sotto o alla cartoleria a dieci metri? Questa sarebbe fare ritornare alla vita il centro di Castelvetrano? Un flusso continuo e inquinante di autoveicoli e trasformare le piazze in parcheggi?

Se anche volessi ammettere, per un attimo, che prima c'era più gente in giro nel sistema delle piazze, neanche potrei ignorare la causa reale dell'abbandono del centro di castelvetrano che è la scelta dei grossi commercianti di spostarsi nell'area artigianale, il nuovo centro di Castelvetrano, a scapito dei piccoli che non hanno le risorse o la convenienza a portare lì laloro attività. 

 

Quanta vita con le auto!

Non dobbiamo dimenticare che questa non è una guerra tra cittadini, quelli favorevoli al centro storico e quelli che preferiscono il nuovo centro. È come sempre una guerra economica tra imprenditori, piccoli contro grandi, che non si può risolvere aprendo al traffico la piazza o facendo una "scuola di pittura" nella chiesa sconsacrata.

 

Dobbiamo farcene una ragione. Il centro del commercio è a Castelvetrano sud. Non vedo cosa ci sia di disdicevole in questo Tutti troviamo grandi vantaggi e una grande comodità in questa recente sistemazione. Capisco le difficoltà dei piccoli commercianti del centro ma non saranno i cittadini che a frotte accorreranno alla scuola di pittura nella chiesa sconsacrata o alla collegiata che potranno invertire la tendenza.

Piuttosto, prendiamo atto della realtà e dedichiamo la giusta attenzione al recupero  di un'area, quella artigianale, che, nonostante l'importanza che ha assunto, è nata male e peggio continua. Bisogna riqualificarla quella zona pianificando le necessarie opere infrastrutturali del tutto mancanti. Marciapiedi, corsie pedonali sulla SS 115 che arriva alla rotonda, corsie ciclabili da Cvetrano, passaggi sopraelevati o sottopassaggi per l'attraversamento di un'arteria dal traffico continuo e pericoloso, e quant'altro sia necessario per trasformare un'area dalle grandi potenzialità, ma in condizioni da far west,  nella nuova agorà di Cvetrano.

Senza trascurare la vivibilità e la vitalità del centro storico, quelle culturali, però, non commerciali.

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