I palestinesi lascino i bambini ai giochi e alle fantasie senza odio.

I siti e le pagine Facebook della propaganda antisemita palestinese
Israele, palestinesi, campagna di odio, terrorismo, intifada
 Razan Abu Sal, 13 anni,
 condannata da una corte israeliana
a quattro mesi di prigione.
internazionale come il Quds News Network, che pare sia legato al gruppo militante "Jihad Islamica", o il "Palestine Chronicle" sono in questi giorni, come sempre, impegnati in una campagna di incitamento all'odio contro Israele. La cosa triste è che a queste fonti, definirle di parte è pochissimo, attingono a piene mani giovani sedicenti di sinistra che hanno sviluppato un incomprensibile amore "fascista" per i palestinesi, per i terroristi palestinesi, sovvenzionati dagli stati canaglia, oltre che da quasi tutti gli stati arabi. È un amore, come tutti gli amori, cieco. Un amore che santifica il terrorismo antisemita e le sue bombe e chiama "terrorismo" le azioni e le misure di difesa di Israele dal terrorismo palestinese. Un amore che, pur venendo da giovani cresciuti in una democrazia, non vede le storture del dittatoriale governo di Hamas ( ex?organizzazione terrorista) che tiene il suo popolo in condizioni di sudditanza e senza voce in capitolo. Un amore che non vede l'aberrazione di un sistema educativo-scolastico, imperniato sull'odio per Israele, il cui imperativo categorico è la distruzione di Israele. Un amore cieco che vede gli Israeliani come sanguinosi terroristi, violentatori e torturatori di cittadini inermi, bambini e anziani e assimilati ai nazisti hitleriani.
Israele, palestinesi, campagna di odio, terrorismo, intifada
Razan Abu Sal, 13 anni, è la più giovane detenuta
 palestinese nelle prigioni israeliane.
Ha lanciato pietre e pochi giorni fa
è stata condannata a 4 mesi di carcere.
L'ultima battaglia contro la mostruosa Israele prende spunto dalla condanna di una tredicenne, tale Razan Abu Sal, a quattro mesi di carcere perché tirava sassi agli Israeliani e dal processo contro Ahed Tamimi, altra ragazzina diciassettenne, che, con telecamera al seguito, "tirava" pugni e calci e strattonava militari Israeliani, che subivano senza reagire tanto da essere stati accusati di "mollaccioneria" dagli estremisti di destra israeliani. Funziona così: una telecamera segue la ragazzina che tira pugni e calci ai soldati nella speranza che il mostro nazisraeliano, armato di tutto punto, reagisca, in modo da pubblicare il video su internet per mostrare la crudeltà degli israeliani che non hanno rispetto per i bambini.
Capito? I palestinesi sono famosi per fare da sempre questi giochetti con i bambini e le donne.  Li radunavano in posti e strutture sensibili probabili oggetto di bombardamento da parte delle forze israeliane e, voilà, il ricatto era bell'e servito.
Israele, palestinesi, campagna di odio, terrorismo, intifada
Ahed TamimiArrestata la ragazza palestinese che
strattona i soldati israeliani

Le donne e le bambine le tengono, per la loro cultura, segregate in casa, salvo poi mandarle avanti o a fare da scudo per i terroristi o a lanciare pietre e provocazioni contro Israele, per potere lanciare le loro campagne di odio finanziate dal terrorismo arabo. 
I palestinesi sono come quelli che avendo subito una disgrazia, non riescono ad andare avanti e seminano panico e distruzione nella loro stessa vita e in quella degli altri. Si preoccupino di progredire nella loro democrazia e nel loro benessere e tirino meno pietre e lascino i bambini ai giochi e alle fantasie senza odio.

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