La "panna" vegetale fa schifo.

Mi trovo a combattere contro la sempre maggiore difficoltà che incontro nel trovare nei supermercati la panna vera da montare. In molti si trova solo quella da cucina. Siamo arrivati al punto che la gente pensa che la famosa Hoplà sia panna anche se le somiglia solo vagamente. Quando chiedo, ironicamente, se c'è della panna vera mi fanno subito vedere quell'obbrobrio che viene definito "prodotto dolciario a base vegetale", non potendo, giustamente, neanche fregiarsi del nome di panna. "Intendevo della panna vera, di latte", faccio. Sguardo interrogativo del commesso! "La panna di latte", aggiungo. "Ah! Non ne abbiamo" il ragazzo dell'eurospin. 
Quello che la "ggente" non sa è che, nonostante i bugiardi la presentino con parole tipo 
"leggera", "100% a base vegetale", "versatile", "naturale" - come se la vera fosse innaturale - 
in realtà ha lo stesso identico carico di grassi di quella vera - se no non monterebbe -, 
ma, per giunta, si tratta di grassi di cattiva qualità, grassi idrogenati saturi - 
tipo olio di palma per intenderci. 
Un grammo di grasso, vegetale o animale che sia, sempre 9,3 kcal contiene. 
La parolina "vegetale" fa il miracolo. 
È, come se il resto non bastasse, anche zuccherata! Se leggete attentamente l'etichetta, al "prodotto dolciario a base vegetale" vengono aggiunti 11,5 g/100 di zucchero, l'equivalente di quasi un cucchiaio per 100 grammi.
Noi la panna "vegetale" con tutti quegli additivi la lasciamo volentieri ai mangiatori di cibo spazzatura.
Ma, poi, vuoi mettere il sapore della panna e quello inesistente del "prodotto dolciario a base vegetale"?


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