L'autorevolezza che nessuno vuole riconoscergli con le buone se la conquisterà con le cattive.




È disperato. Più di quanto lasci trasparire. Pensava che la sua fuoriuscita dal PD dovesse equivalere a un semplice e diretto travaso da PD a IV, tutto il PD sotto il nuovo Logo proprietario IV. Non l'ha ancora digerita, non l'accetta ancora questa cosa che ha messo su un partito, non da 41%, ma da IV% . È stata una mazzata peggiore del referendum che perse malamente dopo averci investito tutto se stesso e il partito e, addirittura, il suo futuro politico. Ma come? Sembrava fatta quando quello che salutò l'invasione dell'Ungheria da parte dell'URSS come un intervento da Premio Nobel per la pace, Napolitano, malauguratamente gli diede l'incarico di formare il governo. Poi il governo. Il potere. Come avrebbe potuto sfuggirgli di mano? Poi le europee dell'oltre 40%. Il suo sogno si poteva dire realizzato e a prova di sabotaggio. Sarebbe diventato l'Andreotti del 2000! Non aveva fatto i conti con se stesso, con la sua portentosa capacità di rottamazione al limite dell'autodistruzione, con la sua apparente capacità di portare sfiga, con il suo cupio dissolvi da incompreso, con la sua disposizione al dramma da "Muoia Sansone con tutti i Filistei!".
Adesso nutre quest'altra follia: l'autorevolezza che nessuno vuole riconoscergli con le buone se la conquisterà con le cattive. Ma chi si rivolge all'autorità giudiziaria per ristabilire la propria rispettabilità non è, evidentemente, interessato alla "verità", alla propria effettiva rispettabilità che solo può essere stabilita e confermata nell'ambito dei multiformi rapporti interpersonali il cui timbro nessuno è autorizzato a porre, men che meno un tribunale. Soprattutto se si tratta di una citazione in sede civile che può mirare a farsi "risarcire" economicamente e riuscirci ma la verità non è necessariamente la verità processuale, la quale spesso è, anzi, solo la verità dei ricchi e delle caste con i loro avvocati e le loro entrature che trionfa nelle aule d'ingiustizia. Le querele vinte danno solo soldi, non aggiungono rispettabilità e onorabilità ché quelle le stabilisce ognuno di noi nel suo cuore, ma neanche gliele possono restituire, sia che le abbiano perse sia che no.
Queste sono le parole per le quali Travaglio è stato querelato da Renzi.


”È un caso di mitomania molesta, che andrebbe
studiato nelle sue origini prepolitiche. Forse
vuol farci pagare il fatto che lo prendevano in
giro da bambino, o che il mondo non ha capito
il suo genio, o che gli elettori gli votano contro. 
Uno spettacolo penoso, ormai è diventato un caso umano, 
occorrerebbe una moratoria sulle sue interviste senza 
mai una domanda o una contestazione sulle sue continue giravolte. 
Dalla blocca-prescrizione all’alleanza con i 5Stelle”.

Che paese è quello dove una critica così ironica e spassosa è da querela?
Speriamo che non rottami l'Italia e che... non mi quereli #colposucolpo!!

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