La Commissione antimafia e le sue storie a finale aperto.



In fondo alla pagina troverete i collegamenti all'intervista di Pecoraro e al video risposta di Fava e, infine, la risposta delle Iene a Fava.

Niente, neanche prendendoti tutto il tempo e lo spazio sei riuscito ad essere convincente. Ci hai forse convinto, ammesso che ce ne fosse bisogno, che Pecoraro è un giornalista aggressivo, ma, sulla sostanza
della vicenda, non hai chiarito a sufficienza quello che viene letto da molti come un mascariamento che parte dalle istituzioni. Al posto tuo mi chiederei come mai si possa arrivare a simili giudizi e a cosa serve che tu stia ancora lì a ratificare, come presidente quello che votano anche i mafiosi. E mi dispiace tantissimo
perché sono abbastanza vecchio da potere vantare una mia giovanile ammirazione per Pippo Fava, tuo padre, e sono di quelli che comprarono tutti i numeri de "I siciliani" dall'inizio. Senza voler mettere in dubbio la tua onestà e rettitudine, penso che faresti bene a lasciare la commissione antimafia che è diventata un rituale vuoto e inutile dove le conclusioni delle indagini (?) si decidono a maggioranza e dove hanno
diritto di voto anche i politici dei partiti della mafia.




A che cosa serve una commissione politica che sovrappone le sue indagini a quelle delle forze dell'ordine e che raggiunge non una conclusione ma ben tre. E, nonostante l'impossibilità di accertare la verità, si fa una graduatoria dicendo che l'ipotesi meno probabile è l'attentato mafioso. Che bisogno c'era di fronte all'ovvia incapacità di trovare la verità. Ma che linguaggio è? Il linguaggio dell'incertezza, dell'ambiguità mescolato con l'incoscienza di indicare una delle tre ipotesi, nessuna delle quali dimostrata, come la meno probabile. E che dire dell'altra ipotesi della messa in scena di cui Antoci sarebbe stato "inconsapevole" vittima. Se è una messa in scena la vittima non è vittima ma colpevole. A chi gioverebbe una messa in scena se non a chi ne è la vittima apparente. Quale il motivo che avrebbe avuto la mafia di fare quella messinscena? Non è ipocrita meravigliarsi che Antoci si senta trattato male dalla commissione, di cui, ricordiamolo, fanno parte anche i politici della mafia?


In nessun altro paese del mondo esiste una commissione permanente sulla criminalità. C'è proprio bisogno di pagare un certo numero di politici tra mafiosi e non che "mettano in fila i fatti e giungano ad altre ipotesi”? Ma siamo impazziti? Per farmi un'idea non ho bisogno di pagare altri che lo facciano per me, soprattutto se tra di loro ci sono anche i mafiosi. In una parte dell'intervista ti si sorprende, Fava, a dire che non solo non è necessario che le conclusioni a cui giunge la commissione siano uguali a quelle della magistratura, che è un concetto curiosamente schizofrenico, ma ripete parecchie volte che gli inquirenti non sono riusciti a trovare una motivazione per l'attentato, volendo sottintendere che il fatto che non l'abbiano trovata significa che l'attentato era fasullo. 
Ma che minchia c'entra? Non l'hanno scoperto, il movente, perché sono stati incapaci di farlo, così come hanno dovuto archiviare il caso, non certo perché non esistesse ma perché non avevano niente su cui lavorare. Siccome non abbiamo trovato il movente per l'omicidio vuol dire che il morto non è morto. La commissione anti-mafia è una vergogna, ormai.


Nicola D'Agostino, deputato regionale e componente della commissione antimafia, mi scrive: signor La Rocca, mi dispiace leggere certe astruserie. Non vale neppure la pena risponderle. Tuttavia se lei la pensa così sono molto confortato, perché è lo stesso livello delle Iene: fazioso e scorretto. Soprattutto arrogante e non amante del dubbio e della verità.
Nicola D'Agostino, mi fa piacere saperla confortata dal fatto che i cittadini che la mantengono lì dov'è non apprezzino il suo lavoro. 
Non so nemmeno chi sia lei. 
Non so nemmeno con quale diritto definisca le mie astruserie. Meno male che lei non è il difensore d'ufficio di Fava. Lo manderebbe in galera. 
Cosa crede di poter rispondere alle mie astruserie? Non si permetta neanche di farlo, perché ho già apprezzato la buona volontà della sua mancanza assoluta di argomenti. 
Non so nemmeno se lei è in quella commissione e, se ne fa parte, se sia stato mandato lì dalla mafia. Ignorantello, presuntuoso e arrogante è lei. 
Io il dubbio lo coltivo a casa mia, non ho bisogno di pagare, come cittadino, gente come lei per coltivarlo in vece mia. Quindi questa è la missione della commissione antimafia? Non accertare la verità, ma seminare dubbi a caro prezzo? Complimenti. Ma, dica la verità, chi l'ha mandata?
È vero che molti politici siciliani sono in combutta quando non al soldo dei mafiosi?

Nicola D'Agostino:Questa è una sua idea. Per fortuna non è così. Altrimenti meglio abolire i parlamenti e la democrazia. Rimane lei con Pecoraro...

Franco La Rocca: Nicola D'Agostino, quindi lei è di quelli che sostengono che la mafia non esiste e però viene pagato per far parte della commissione antimafia? Interessante. E spiega molte cose.

Che tristezza vederti invecchiare, caro Claudio, senza meriti particolari dentro una
gabbia istituzionale fatta di mafia e antimafia, dai partiti cioè, accanto a personaggi secondo cui sarebbe una mia idea che la mafia infiltri le istituzioni a sfornare romanzetti di mafia a finale "aperto": noi vi diamo la storia ma la fine la scegliete voi fra tre ipotesi, anzi tra due!
Riscattati Claudio Fava. Sei ancora in tempo
.




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