L'amicizia prima di tutto e ... chissenefrega di meloni e ndrangheta!

 
 
Per molti la politica è argomento tabù e questi sono normalmente i qualunquisti e gli assenteisti delle urne. Per loro la politica non serve a nulla e hanno un fondo di ragione dalla loro parte. La politica non comanda mai, serve i potenti, il potere economico. 
 
Per alcuni la politica è come il calcio, uno svago. Si può tifare per i partiti e poi ritrovarsi al bar al Lunedì con i tifosi avversari a farsi un po' di discussioni inutili. La politica non è per loro un impegno etico, una summa dei propri valori e dei propri principi. Svago è. Posso tifare alla Domenica per Fratoianni e al Lunedì scambiarmi pacche sulle spalle con un tifoso di Salvini, tifare per Obama e fraternizzare con un trumpiano. Perché l'amicizia prima di tutto e ... chissenefrega di meloni e ndrangheta! 
 
Come se gli amici fossero una sorta di parenti che ti piovono dal cielo. Ora, è vero che il metro politico è solo uno dei possibili criteri per scegliere gli amici, ma è altresì vero che le nostre scelte politiche sono scelte di campo morale. Io che sono per l'accoglienza degli immigrati neri e poveri trovo disdicevole la posizione dei salviniani e dei melonari e difficilmente potrei trovarmi allo stesso convivio con loro. Io che sono per la difesa dei più deboli e degli operai e impiegati difficilmente potrei trovarmi al bar con un tifoso del confindustriale Renzie. Questo significa che io pongo l'amicizia dopo la politica? Assolutamente no! È la politica che viene prima delle amicizie. 
 
Se è vero che la scelta di campo politica discende dalla nostra visione della vita, dalla nostra scala di valori, dai principi che nel corso della nostra vita ci diamo è anche vero che è in base a questi che scegliamo i nostri amici. In questo senso, strettamente cronologico, gli amici vengono dopo i nostri principi (la politica). 
 
Quindi è chiaro che se uno può sopportare alla stessa tavola imbandita il cugino cretino che stravede per trump o il direttore della banca in cui lavori come dipendente, diversamente non inviterei mai a casa mia a pranzo uno di Riva Destra o un renziano. Come potrei andarci d'accordo? Nella mia scala di valori, tra i miei principi ce ne sono diversi inderogabili come la parola data, il non dire bugie, il non mentire, non complottare alle spalle di amici e compagni, il rispetto degli impegni presi e delle promesse, se nutro un'avversione profonda per i narcisisti e i sociopatici, per gli irresponsabili che mettono prima dell'interesse collettivo le proprie miserevoli convenienze particolari, come potrei accettare, financo tra le mie amicizie Fb, un renziano. Sono cose così importanti che Facebook e Twitter nel profilo ti mettono a disposizione uno spazio che nella stragrande maggioranza dei casi elenca una serie di preferenze che ti descrivono: antifascista, antirazzista, femminista, ambientalista. Il tutto a significare "se devo mescolarmi a qualcuno che sia tutte queste cose, almeno!"
 
Dire, quindi che io frequento un trumpista perché per me viene prima l'amicizia e di trump non potrebbe fregarmi di meno è dare un calcio alla spina dorsale dei propri principi. 
 
È ovvio che questa è solo la mia verità, ma è quella che conta per me.

 

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