Tre assessorati all'asta.



 Il penultimo consiglio comunale, credo del 30 Dicembre, fu di una noia mortale. Una specie di inciucio in streaming. Tutti insieme appassionatamente a votare delibere di dubbia legittimità con la scusa della scadenza del 31 Dicembre. Tutti sembravano fare a gara di servilità verso il sindaco. Verso la fine della prima fase del consiglio, quando avevo deciso di andare a letto, tanto mi ero sopito per la noia, ecco l'unico intervento interessante e pepato di tutta la mattinata. 

Quello della coraggiosa Rossana Ditta, l'unica a cantare fuori dal coro. Si sarebbe astenuta, non solo per i lati oscuri e non sufficientemente chiariti delle delibere, ma anche perché si rifiutava di soccombere al ricatto della maggioranza, tutto venato di demagogia, che voleva fare leva sul fatto che erano delibere a favore dei cittadini, come se delle delibere, eventualmente viziate nella forma e nella sostanza, si debbano per forza approvare solo perché loro non si sono dati la briga di portarle al voto in tempo utile senza la spada di Damocle della scadenza dell'indomani, solo perché erano per i cittadini. 

Incoscienti, se erano soldi, liquidazioni per i cittadini, allora davvero dovevate muovere il vostro culo sei mesi prima quando avreste potuto e non aspettare il 31 Dicembre e fare questo insopportabile ricatto demagogico all'opposizione, minacciando di additarla alla cittadinanza come quella che non ha votato a favore di una delibera che liquidava soldi ai cvetranesi. Questo andava ripetendo il capogruppo Manuzza, che sembra capire di politica quanto Giancana.

 

 

Mi ero disteso pronto a fare un sonnellino cullato da quella piacevole dissonanza, quando si sente un gran trambusto, qualcuno che voleva assolutamente prendere la parola che non gli spettava più "per fatto personale". La cosa mi incuriosisce, perché non avevo sentito niente che avesse detto la consigliera Ditta che potesse essere inteso come un'accusa a qualcuno. Mi dico "Sarà Manuzza" tirato in ballo per la demagogia del suo intervento. No, era il consigliere ex-avvenire, ex-obiettivo città adesso gruppo "individuale" che si era risentito per non si capiva cosa!


"Ha detto che chi vota sì lo fa per demagogia e populismo! E questo non mi appartiene. Non è assolutamente pertinente che un consigliere comunale entri nel merito di una votazione dando giudizi sui suoi colleghi. Ed esigo anche le scuse, signor presidente." 

Questo il fatto personale. 

 

 

Ma la consigliera Ditta aveva davvero giudicato gli altri colleghi? 

Aveva detto annunciando e spiegando il "suo" proprio voto:

"Votare sì sarebbe espressione di demagogia e populismo, proprio per il contenuto della delibera." Quindi non ha detto niente di ciò che le attribuisce Curiale.

Non ha detto che "Chi vota sì... " Ha detto che lei si sarebbe sentita demagogica e populista"

Mi sembra inevitabile che facendo una dichiarazione di voto si esprima implicitamente una valutazione negativa di quelli che votano diversamente. Come potrebbe essere diversamente? Io voto no perché secondo me votare sì è sbagliato per queste ragioni politiche. A me sembra non solo legittimo ma inevitabile. L'importante è che siano delle motivazioni politiche, come lo erano in questo caso. Io non mi sarei espresso come la consigliera Ditta, nel senso che demagogica non era la delibera ma il ricatto di Manuzza "Dovete votare a favore perché, a prescindere da eventuali vizi di forma e sostanza della delibera e da errori e ritardi nel portarle in consiglio, siccome si tratta di dare dei soldi ai cittadini, non potete sottrarvi al dovere di dire sì, se no sarete additati come i cattivi della situazione. 

 

 

Questo è inaccettabile, non la motivazione di voto di Ditta!

In ogni caso dare del populista e del demagogico a un politico è del tutto legittimo: è una valutazione politica e se non si possono fare valutazioni politiche in un ambito dedicato alla politica dove? Altro che scuse!

Altrimenti dovremmo vedere saltare sulla sedia i grillini o i berlusconiani o i salviniani che vengono definiti continuamente populisti e demagogici dagli avversari politici e minacciare sfaceli e pretendendo scuse a destra e a manca.

Insomma non è che la consigliera Ditta abbia detto a Curiale "Quelli che votano sì sono cornuti!"?

Perché allora il consigliere Curiale ha avuto questa reazione fuori dai gangheri e inopportuna in un contesto in cui nessuno aveva dato alla cosa il peso che gli attribuiva lui?

Carbone Bagnato? Suscettibilità alle parole populismo e demagogia? Fraintendimento? Chissà?

Perché ne parlo? Perché la cosa mi ha colpito, non solo per una questione di stile, perché non lo avevo mai visto uscire al naturale. Ma perché da quel momento tutta una serie di considerazioni politiche mi si sono affacciate alla mente. Piccole cose, piccoli pezzi di un puzzle che già c'erano ma che, per una sorta di illuminazione, solo allora cominciavano a cadere al loro posto a formare un quadro che prima era confuso.

I pezzi del puzzle:

l'uscita di Curiale da Obiettivo città - disaccordi con Martire? Voglia di emancipazione dal gruppo? Voglia di fare un'opposizione diversa? Un volersi distinguere agli occhi del sindaco? Guardi, signor sindaco, che io non sono cattivo come loro!?

Le dimissioni annunciate e subito ritirate di Stuppia! Perché anche il rodato politico d'oltre vent'anni voleva suonare da solo? Stuppia poi ci ha regalato quella meraviglia delle dimissioni congelate e poi ritirate senza neanche scongelarle. Chissà se è una pratica corrente nel mondo politico? Io la sentivo per la prima volta e fatico a capirne il significato, ma, si sa, la politica è più strana della fiction! Saranno stati guidati i due dalle stesse motivazioni? Avranno voluto distinguersi dai "cattivi" Martire e Viola? Sono stati segnali lanciati al Sindaco? Voglia di protagonismo che il troppo ingombrante Martire gli impediva? Chissà?

 

Di sicuro tutti e due da allora sono stati molto morbidi nella loro opposizione a questa giunta, ricevendosi il plauso da parte del sindaco come di persone con cui si può avere a che fare, non come quelli rimasti in obiettivo città o di Bene comune che sono guidati nella loro attività politica "da acredine personale e odio"!

Anche l'atteggiamento del PD è cambiato parecchio ultimamente e non solo quando si è trattato di approvare le delibere, di cui abbiamo più su parlato, in scadenza e presentate all'ultimo momento. Un atteggiamento morbido. Un atteggiamento incomprensibile da parte di un partito che ha rifiutato con parole dure e chiare qualsiasi accordo con il M5S "che non passasse per l'approvazione delle urne, perché la nostra storia, la nostra dignità politica" e balle continuando.

La cosa che mi ha lasciato di stucco è stato l'atteggiamento e la posizione del PD nella vicenda dell'immorale licenziamento dei lavoratori del comune. Tutto una mostra di comprensione nei confronti del sindaco che senza motivo e urgenza alcuna aveva ricattato dei lavoratori con l'arma non necessaria del licenziamento. Ci si può aspettare questo da un partito figlio anche di Berlinguer, che della difesa dei lavoratori e della questione morale in politica aveva fatto il suo cavallo di battaglia? Nessuna obiezione al metodo da negriero usato dal sindaco, nessuna difesa dei lavoratori, tutta una ridicola preoccupazione per le casse del comune (850 euro l'anno in tutto).

Poi le dimissioni dell'assessore Barresi ufficialmente comunicate lunedì scorso ma di cui si sapeva già! L'assessore ci ha tenuto a precisare ("Con questo mio post tengo a precisare che la mia decisione scaturisce da motivazioni esclusivamente personali...") che non c'era niente dietro le sue dimissioni se non le motivazioni da lei addotte. Come dire "Niente dietrologie, please!" Il che è un esplicito invito a fare dietrologia. Soprattutto se questo pezzo del puzzle lo uniamo agli altri elencati.

In fondo Barresi era "solo un assessore" che non poteva portare neanche un voto a favore della maggioranza.

Siamo malpensanti o ci sono delle manovre sotterranee in corso?

Si sta verificando quello che da un anno mi auguravo succedesse, la cooptazione al governo di altre forze politiche? Ce l'ho questo sospetto. Ma non è così che me lo auguravo io. Io, da questo punto di vista, sono più grillino dei grillini e per me la trasparenza delle scelte politiche è imprescindibile. Questi accordi sottobanco non mi piacciono, queste trattative sotterranee e segrete mi fanno rabbrividire.

Chissà come si divincoleranno i PiDdini dalla "loro storia, dalla loro dignità, che li costringono a fare solo accordi che passino il vaglio delle urne"? 

Adesso ci sono tre assessorati da distribuire ai nuovi arrivati, sempre che il mio sospetto sia fondato.

A chi andranno? Casablanca, poverino, sembra destinato all'oblio! Dopo che tanto aveva fatto per la maggioranza, al punto da farsi rimproverare dal suo partito, temo che non lo chiameranno.

Futuro, smentiscimi! 

P.S. Mi fanno notare che gli assessorati non sono tre, bensì due. E hanno ragione. L'età e l'inconscio possono giocare dei brutti scherzi.

Penso che in questo caso, più che l'età sia stato l'inconscio a dare per già avvenuto l'abbandono, spesso ventilato da lei stessa, dell'assessore Cappadonna. 

Mi assicurano anche che non ci sarà nessun inciucio. E io me lo auguro. Ma preferisco che sia il futuro a smentirmi.

 

 

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