I giochi sono fatti? Dipende dalla paura che riusciamo a far provare ai no-vax



Sono vicino al dolore della madre per la perdita dei due figli.
Non provo niente di meno che dolore alla notizia di queste morti evitabili. A volte, come in questo momento, la differenza tra la vita e la morte è una punturina. Ed essere cretini non è un reato punibile con la morte.
Ma credo che anche i no-vax, sotto sotto, capiscano che il cerchio si stringe attorno a loro.  Sono più nervosi e violenti ogni giorno di più. Loro che non volevano fermare l'Italia per un "semplice raffreddore" adesso la vogliono bloccare per il green pass, nient'altro che un'attestazione di salute da tenere insieme con la carta d'identità, altra attestazione come la patente.


 

I no-vax non sono nati con il Covid19 né ai tempi della spagnola, che causò 50 milioni di morti, quando pure manifestavano nelle piazze, solo quelle delle società democratiche, è ovvio.
Gli anti-vax sono nati con il primo vaccino. Ed ebbero persino dei precursori nei Pro-inoculatori e negli Anti-inoculatori che si scontravano sulla pratica allora in voga ('700) nel mondo di inoculare nei sani il pus di persone già infette dal vaiolo per difendersi dalla malattia.
Poi venne il vaccino di Jenner contro il VAIOLO, alla fine del Settecento. 


 

Il movimento iniziale non aveva tutti i torti dell'attuale marmaglia no-vax. La medicina, allora, presentava problemi non solo di credibilità, come anche oggi, ma anche e soprattutto tecnologie primitive e protocolli igienici pressoché inesistenti. Quindi uno che si vaccinava con l'anti-vaiolo poteva più facilmente morire per la scarsa igiene nell'utilizzo delle siringhe che per il vaccino. Quel movimento fu persino benefico, non tutto il male viene per nuocere, in quanto uno dei fattori che contribuì a stimolare una maggior consapevolezza dell'importanza dell'igiene.
Ebbene, studi ultradecennali sulla psicolgia dei no-vax, nella stragrande maggioranza anche complottisti, ci avvertono che nessuna strategia "soft", morbida può funzionare. 

 

Non la persuasione con argomenti scientifici, non un elenco delle positività del vaccino, né uno delle negatività della non vaccinazione, né serve alzare la voce. Alla base delle loro posizioni irragionevoli pare ci sia, sostanzialmente, il terrore, la paura di non potere gestire la propria vita. E solo il terrore, la paura possono abbattere le loro difese. Insomma, mi scuso per la volgarizzazione, chiodo schiaccia chiodo, a patto che non sia un chiodo omeopatico.
Ecco perché mi sento in dovere di fare la mia piccola parte per "indurre", sia pure con la paura, i recalcitranti no-vax a fare gli uomini e vaccinarsi.


 

 

Bisogna sottolineare ogni giorno come il virus ormai prenda di mira loro, perché non sono rimasti altro che loro.
Chiunque, anche loro, non dico che capiscano, ma sentono che la prateria del virus si è ormai dimezzata e adesso la mezza prateria rimasta per il virus sono loro, i non vaccinati.
Purtroppo, non tutti i non-vaccinati sono no-vax. Se fossero solo no-vax uno potrebbe dire "sia fatta la volontà del virus" e zac, in un attimo ci liberiamo di un sacco di cretini. No! Non si può dire.
Tra i non vaccinati ci sono persone che, per ragioni mediche, non possono vaccinarsi. Ci sono i bambini al di sotto dei dodici anni che ancora non hanno un vaccino per loro, si spera che entro settembre venga dato il via alle vaccinazioni degli under 12. 


 

 È per proteggere quel 3% di vaccinati a cui il vaccino non fa effetto, le persone deboli e fragili; è per proteggere i milioni di bambini under 12 che il vaccino non possono fare; per proteggere i no-vax stessi dalla loro fatale pervicacia. È per un senso di umanità, per un senso di ribellione al cinismo e fatalismo che ci annienta, perché questa "pazzia" costa troppe morti, che sarebbe agevolissimo evitare. È per instaurare questa protezione che bisogna raggiungere l'80% per avere un'efficace immunità di gregge.
È per questo che sono disposto a fare un po' di sano terrorismo in contrapposizione al terrorismo esercitato dai no-vax. Il loro provoca morti.
Il mio vuole salvare delle vite.

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