Caro amico, ti scrivo...!



Evasione, tasse, castelvetrano, mafia
Il titolo di un articolo apparso sul The Times di Londra.


 Caro amico, non indignarti contro il The Times, né contro gli innumerevoli organi d'informazione che hanno dato questa notizia. Non fare come quei troppi ignavi che hanno sempre tenuto la testa sotto la sabbia per non dovere scegliere e adesso gridano al complotto di una Spectre che si dedica alla diffamazione continua e sistematica di Castelvetrano, uno sperduto ed economicamente depresso comune italiano. Dovremmo essere un comune tra i più ricchi d'Italia se fosse vero, come purtroppo molti pensano, che la mafia porta occupazione e ricchezza. Ma come? Siamo la capitale della mafia e siamo poveri a dispetto delle centinaia e migliaia di milioni di euro di fatturato annuo dei mafiosi?!? Delle due l'una: o la mafia non esiste o non è vero che porta benessere.




Mi chiedo, poi, quale sia la logica in base alla quale sarebbero i giornalisti i colpevoli delle notizie che danno. I colpevoli sono quelli che hanno evaso le tasse. Io ho sempre pagato le tasse, ma non mi sento minimamente offeso dai media che fanno il loro dovere: dare notizie. Ora se il fatto non esistesse, se, cioè, non fosse vero che c'è questa evasione fiscale allora capirei l'indignazione contro una fake news che ci infanga e solidarizzerei con chi se la prende con la stampa. Ma se fosse, come sembra sia, vera non sarebbe più sensato prendersela con gli evasori fiscali, piuttosto che con i giornali? Davvero mi sfugge il processo di elaborazione di simili prese di posizioni. Tu, caro amico mio, non hai niente da rimproverarti. Sei una persona seria, onesta, anti mafiosa; anche se gli altri dovessero guardarti con sospetto in ragione della tua castelvetranesità alza la testa con orgoglio intatto e di' la verità, che tu sei onesto, che tu le tasse le hai sempre pagate, così come un altro 42 % della popolazione. Sono gli evasori a doversi vergognare, non tu o io e nemmeno i giornali che fanno il loro mestiere. Miglioriamo Castelvetrano e non vedremo più i giornalisti calare come "avvoltoi" a "registrare" (non inventare!) la nostra realtà. 
Non fare come tanti che negherebbero pure l'esistenza della loro madre se servisse a farli sentire meglio. 
Non ti unire al coro di quelli che negano che la mafia esiste, che dicono che è un'invenzione dei giornali, per cui noi siamo in questa situazione a causa delle Iene, non perché il nostro territorio è controllato totalmente dalla mafia, anche a livello dell'amministrazione della cosa pubblica, non perché in consiglio sedevano mafiosi e simpatizzanti, massoni e impiegati corrotti, no! È colpa delle iene, persino del The Times, o del TG3 o del TG1.



Caro amico, non cadere in questa trappola, ti prego. Se ti prendi la briga di notarlo, tutti quelli che si indignano per le Iene che vengono a fare un servizio a CV, sono persone che nella loro vita hanno sempre minimizzato il ruolo della mafia nel nostro territorio, se non addirittura negato il fenomeno. 
In quale altra città troveresti un candidato sindaco che afferma che la mafia è una invenzione dei giornali e che persino MMD non si sa se esista oppure no? 




In quale altra città trovi gente che pur avendo ricoperto incarichi pubblici nell'amministrazione per anni e anni insieme a mafiosi e lestofanti non ha mai detto una sola parola contro la mafia e adesso si indigna perché una trasmissione d'intrattenimento cerca di far ridere il suo pubblico con quel pacioccone castelvetranese al telefono con la sua fidanzata. Dopo avere acconsentito, come richiesto dalla Petix, a farsi un selfie con il cartello "La mafia fa schifo" ha preteso che venisse cancellato perché la sua fidanzata gli diceva per telefono "Se non fai cancellare quel selfie ti lascio"? Il pacioccone non ho curiosità di conoscerlo, ma la fidanzatina d'acciaio sì.



Dove trovi gente che pur avendo avuto per decenni voce nei media non ha mai sprecato una sola riga, una sola, contro la mafia? No, caro amico, ti prego. L'ultima cosa che mi aspetto da te è che cada in questa trappola mortale. 
Castelvetrano è fatta anche, e soprattutto, di gente onesta. Ma questo non basta a farne una città demafizzata. Io, che non sono mafioso, non mi sento offeso dalle accuse di mafia che i giornali fanno a Castelvetrano. Mi dispiaccio grandemente, certo, quando la mia città, che presta colpevolmente il fianco a queste accuse, balza agli onori della cronaca, non per le cose buone che ha da offrire - poche - ma per mafia e omertà - molta. Ma non mi offendo. L'offesa è una cosa personale. Non mi piace che qualcuno si offenda a nome mio.
Il signore nella foto accanto, per evitare di dire qualsiasi cosa potesse suonare intelligente o antimafiosa, dice alla Petyx "Non sono di Castelvetrano". Come se, anche fosse di Campobello o Partanna, cittadine notoriamente assimilabili, chessò, a Pordenone, la mafia non lo riguardasse.
Se fanno decine di arresti di mafiosi e fiancheggiatori un anno sì e uno pure è colpa dei giornalisti che ne riferiscono? 
Allora questi codardi, a cui spero tu non voglia accompagnarti, perché non se la prendono con i Carabinieri, che secondo questa logica, sarebbero i primi a gettare fango sulla nostra città. Perché? Perché è comodissimo prendersela con i giornalisti che danno notizia di ciò che i carabinieri fanno. 
Lo schiaffo alla nostra città non lo danno i giornalisti ma i mafiosi e gli evasori e non è affatto uno schiaffo gratuito. E qui si ritorna alla negazione della realtà sol perché non ci piace. 
E chiudo per amor di patria. La mia. Castelvetrano.

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