Candidati che non ti diranno mai, neanche sotto tortura, perché dovresti votarli

 










    Questa sembra essere la strategia elettorale, il modo di comunicare alla cittadinanza da cui vuole essere votato, del candidato sindaco farmacista Salvino Gancitano, non un consigliere dei mille.

    Ogni mattina, appena sveglio, posta un buongiorno generico con un invito misterioso a "fare in modo che oggi sia una splendida giornata".

    Non sapevo che esistesse un modo per fare di un giorno un buon giorno, men che meno splendido. Magari lo conoscessi!

    Bizzarro è il minimo che si possa dire.
Certamente incomprensibile.
Da persona curiosa delle vicende politiche locali gli ho chiesto personalmente, sul suo profilo, il motivo di questa strategia.

Dimostrando una maleducazione che neanche un cittadino qualsiasi potrebbe permettersi figurarsi un candidato che pretende di risolvere gli affari miei di cittadino, non si è mai degnato di rispondermi. Si dice da noi:
"mancu si ci avissi dittu curnutu".

    Se io sul mio profilo facebook faccio delle domande ai candidati, persino se li taggo, non sono costretti a rispondermi. Ma se busso al loro profilo e gli pongo una richiesta diretta se non rispondono non è per distrazione, per impegni (più impegno della campagna elettorale?), per broccagine informatica.
    Ma la tecnologia di oggi è più oppressiva e impietosa, è il Big Brother del romanzo "1984" di George Orwell. 
Quando c'era il telefono fisso "Ti ho telefonato mille volte" "Scusa ma non ero a casa". Anche adesso c'è qualcuno che si ostina a fare lo gnorri "Ah, sai, non me ne sono accorto!" No. Non hai voluto rispondermi.
Siamo abituati a cose peggiori che non l'arroganza dei politici e degli aspiranti tali.



    La mia richiesta di delucidazioni al farmacista candidato sindaco Salvino Gancitano:

"Signor Salvino Gancitano, scusi l'intromissione. Seguo con interesse la campagna elettorale e trovo la sua scelta del "silenzio programmatico" o "silenzio elettorale", interrotto solo da un quotidiano "Buongiorno! Facciamo in modo che oggi sia una splendida giornata.", discutibile. Sicuramente bizzarro. Ci vedo qualcosa di originale e sobrio, da un lato, ma anche suicida dall'altro. In un mare di chiacchiere e richiacchiere elettorali, il suo silenzio è elegante, forse troppo. Forse snob.
Però rimane un piccolo problema: i suoi potenziali elettori. Non i suoi amici e parenti e clienti che ha già in tasca. Gli altri che per votare con cognizione di causa vorrebbero avere un qualche motivo per votarla. E non parlo di un "programma" che pure cecè saprebbe fare, con un mero elenco dei problemi di Castelvetrano.
Parlo delle sue idee, di come risolverebbe qualcuno dei mille guasti della nostra città. O anche solo le sue qualità di leader o di amministratore pubblico o della sua idea di amministrazione pubblica. Non pensa che i suoi elettori meritino questa chiarezza e questo rispetto? Inoltre ritengo che sia suicida, la sua strategia, perché la sua saggezza dovrebbe suggerirle che si vince con le chiacchiere e le promesse. Pensa che gli altri candidati si diano tanto da fare inutilmente? Non importa che le promesse siano credibili, basta che chi le fa sia convincente. Non mi pare che lei faccia alcuno sforzo per esserlo. Mi viene persino il dubbio che lei creda così poco ad un suo eventuale successo, che abbia già rinunciato. O, forse, sin dall'inizio la sua è stata una candidatura di caos di disturbo. Non sarebbe il solo.
In ogni caso le auguro una buona vita.

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