Una notte di San Lorenzo lunga cinque anni




    Signor sindaco Enzo Alfano, quando vuole riesce anche lei a mostrare tratti da gentiluomo.

Così mi è capitato di scrivere, ma devo assolutamente rettificare il mio giudizio. Neanche quando vuole riesce a essere gentiluomo. 

È l'unico sindaco che ho seguito da vicino, ma anche senza termini di paragone posso affermare che Enzo Alfano Sindaco di Castelvetrano è un grande maleducato, politicamente. 

Vive in una bolla che gli impedisce di capire alcunché di politica. 


È così fuori dal mondo che definiva quelli di Obiettivo città, che facevano il loro onesto e legittimo lavoro di opposizione, "cattivi" (sic) e cattivo era Calogero Martire, guidato dall'odio e non da considerazioni politiche. 


Pensate un po' il livello.


 A me non risponde perché  "ho sbagliato a risponderle. Si è dimostrato una persona poco rispettosa ed educata. E con questo debbo definitivamente lasciarla per rivolgere a cose più serie il mio tempo. Buona giornata."

 

Le cose più serie che rispondere a una richiesta di un cittadino di cui è il sindaco, sono la sua campagna e le marchette elettorali

  Passa il tempo che prima impiegava a farsi fotografare con dei centenari, a scavare e piantare pali della luce e dirige i lavori di messa in opera.


 Insomma mette e cambia lampadine. 

Nobilita questa miserabile ordinaria amministrazione con lo slogan 

"La città si illumina"!!!! 

Manco fosse la Ville Lumière! 

Le cose più serie che non rispondere alle critiche di un suo cittadino sono le sue partecipazioni a inaugurazioni di attività commerciali e bar e ristoranti che aprono, come se volesse attribuirsene il merito. Ha cose più serie a cui "rivolgere" (sic) il suo tempo.

Se Martire era "cattivo" per la sua opposizione politica potete figurarvi perché mi sono dimostrato "poco rispettoso e poco educato"! 

La polemica, secondo lui, è irrispettosa. 

Crede che fare il sindaco sia come fare il bancario. Pensa che i cittadini siano clienti in fila per chiedergli prestiti che lui ha il potere di concedere oppure no. 



Le pedane ecologiche
di Alfano e co.

Ve lo immaginate il Direttore di banca Enzo Alfano concedere un prestito a chi gli si presenta e polemicamente gli rimprovera di non averglielo mai concesso? "Forse glielo avrei concesso se non si fosse dimostrato così poco educato!" E in quel caso,  la decisione, pur sempre ignobile, sarebbe nel suo potere e diritto.

Quello che gli manca è un corso di formazione politica in cui gli spieghino la differenza tra cittadino e cliente di banca.  Ma è tardi ormai.

Alle richieste di un cittadino si risponde sempre!! 

Che le avanzi polemicamente, che le faccia con "educazione" o con rabbia, con gentilezza o con i modi del Bronx. 

Un sindaco è al servizio dei cittadini. E i cittadini non sono solo quelli che l'hanno votato, i cittadini sono anche quelli che non l'avrebbero mai votato, neanche sotto tortura. È al servizio delle persone beneducate come lui, e dei delinquenti, della crème come della feccia come me. 

Capisce la differenza signor Enzo Alfano?

Glielo ripeto:

Lei passerà alla storia coma la grande occasione mancata degli onesti. 

Non si ripeterà mai più, neanche col prossimo governo,  questa imprevista, fortuita assenza della mafia al governo eletto di Castelvetrano. Mai più. Ci stiamo preparando psicologicamente. 

Questo a causa di un sindaco onesto. 

Onesto ma totalmente incapace di concepire una politica, una. Si è trascinato indecorosamente per cinque anni, dopo essere stato dotato di una maggioranza che avrebbe potuto rivoluzionare il municipio; l'ha malamente dissipata facendosi abbandonare da mezzo equipaggio, passato all'opposizione, e abbandonandosi a una mirabolante DDA (Danza degli Assessori). Come Dorando Pietri il leggendario maratoneta che tagliò il traguardo sorretto dai giudici di gara ché altrimenti non ce l'avrebbe fatta, il sindaco Alfano è stato sorretto da alcuni consiglieri ballerini dell'opposizione che si alternavano a fare da stampella al sindaco. Anche i consiglieri, nel loro piccolo, devono buscarsi il pane. 


In gravi difficoltà con i numeri in consiglio, più volte ha balbettato (un discorso politico serio è incapace di farlo) un'apertura all'opposizione, tutta tranne quei "cattivi" (sic) di Obiettivo città. Aperture ogni singola volta abortite sul nascere  perché loro, i grillini, non potevano "perdere la loro identità" o "perché non potevano mettersi con 'quelli di prima' ". Ogni volta. Una schizofrenia in "carne ed ossa"!

Ora, se non scendere a compromessi può addirsi  al cittadino nella sua vita privata e morale, è, invece, la negazione della politica che, per definizione, è compromesso. Chi è incapace di compromessi non fa politica. 

Un errore è stato il sindaco Alfano. 

Un errore causato dal reddito di cittadinanza che ha salvato molte famiglie ma ha condannato una città a subire il governo di gente inadatta.

Se avesse capito che fare politica è mettersi al servizio di tutti i cittadini, quelli rispettosi e quelli meno, avrebbe reso un servigio migliore a se stesso e alla città.

D'ora in poi si capirà meglio che l'onestà che tutti sbandierano non è affatto condizione sufficiente, pur necessaria, per governare. Ci vuole altro.

Un onesto che ha fatto rimpiangere la vecchia politica che voleva combattere.


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