Per favore smettiamola con questa lagna che i cinque stelle al governo di Castelvetrano sono incompetenti!



Per favore smettiamola con questa lagna che i cinque stelle al governo di Cvetrano sono incompetenti, non tanto perché non sia vero, quanto perché un tratto distintivo delle democrazie è quello di consentire a chiunque, quale che sia il censo, qualsiasi la scolarizzazione, la cultura, la competenza, di fare politica e amministrare un paese o un Paese. Né si può semplicisticamente abbinare competenze con scolarità o istruzione. Antonio Pizzinato è stato un ottimo sindacalista e parlamentare e aveva solo la quinta elementare.
Non si può pretendere da uno che voglia fare il bene comune che abbia tutte le competenze del mondo o anche solo quelle che mandano avanti un'amministrazione che sono, comunque, smisurate. Quella dei governi tecnici non è solo una grande minchiata, ma anche una compressione della democrazia.
È una grande minchiata perché per avere un'idea di sistema sanitario nazionale non occorre essere un medico, ancor meno serve essere il medico di una struttura sanitaria privata. All'economia chi mettiamo? Un economo, un economista o una massaia o un banchiere? All'industria un operaio o un industriale? E alla scuola? Un alunno, un insegnante, un rettore? Alla finanza il comandante generale della guardia di finanza, un finanziere, un evasore, un banchiere? Ai lavori pubblici sicuramente un mafioso, che più competente di lui...!
Il politico deve avere una visione d'insieme, come Rivera nel Milan, deve dare suggerimenti, deve indicare una direzione non costruire il percorso. E questo è il compito della struttura amministrativa che sta sempre lì a garantire continuità ed efficienza a dispetto del ricambio continuo del politici di riferimento. Il gol lo fanno gli amministratori.
Una democrazia che pesca i suoi amministratori, i suoi burocrati nella società civile e li alleva sviluppandone e tramandandone la cultura amministrativa lo fa proprio per evitare che il governo del paese si blocchi o risenta troppo dell'eventuale inadeguatezza di un politico tra mille quando non della mancanza di un governo. Pensate al Belgio che dal Dicembre 2018 è senza governo e la sua economia non ne ha risentito per niente. Un paese felice senza governo. Anche noi dovremmo provare.
Quali competenze, mi chiedo e chiedo a tutti, abbiamo mai avuto, nel passato, al governo di Castelvetrano? Non voglio fare dei nomi per carità di patria, sarebbero troppi, ma ne abbiamo avuto che solo a guardarli venivano i brividi. E quelli con l'aspetto pulito e l'animo marcio. Quanti sindaci ci sono voluti e quante competenze per arrivare al risultato deprimente delle demolizioni a Triscina? Quanta competenza c'è voluta per ridurre Triscina così? Quali competenze ci sono volute per portare Cvetrano al dissesto? E quando è cominciato il dissesto? Non crederò mai, nemmeno sotto tortura, che la colpa sia del povero Errante, vittima incolpevole di un gioco che era arrivato alla fine.



E esattamente quando cominciò a scendere la curva della sostenibilità economica. La verità è che a noi piace raccontarci un sacco di balle.
Sembrano, i M5S, mandati come la manna dal cielo perché tutti finalmente potessero sentirsi competenti al loro confronto. Nella scorsa legislatura e nelle precedenti fior di consiglieri e assessori avrebbero fatto sfigurare una compagnia di sgangherati circensi, così come ci hanno fatto vergognare nelle loro interviste, nei loro comportamenti, nei loro interventi, per non parlare di quelli arrestati.
Ma allora cos'è questa storia degli stellini incompetenti?
È una rappresentazione falsa o parziale. Capisco il bisogno dell'opposizione di additare come inutili quelli che governano e screditare il loro operato. Ma credo anche che non si possa ad ogni piè sospinto, pur lecitamente, chiedere le dimissioni di chi governa. Fate la vostra battaglia con iniziative politiche, esprimendo il vostro dissenso sui singoli provvedimenti e avanzando proposte alternative se vi sembrano così incapaci gli assessori, con un governo ombra che mostri la validità della vostra visione della città.
Smettetela, però, di chiedere ogni giorno le dimissioni che suona troppo come un "Scinni tu c'acchianu iu!". Vi vullissi viriri a bbuiatri! Ma avrò la pazienza di aspettare il prossimo naturale avvicendamento, se ci riuscirete. Abbiatela anche voi e allora ci risentiremo.
La nostra città non ha bisogno di altre turbolenze oltre a quelle che l'hanno già investito negli ultimi tempi. E le turbolenze sono costituite anche dal continuo e inutile ricorso alle urne che, purtroppo, non sono la lampada di Aladino e sembrano, anzi, accogliere solo rancida politica menefreghista.
Rassegnatevi! Tocca a loro, sotto il controllo dei cittadini e dell'opposizione, di portare avanti il loro disegno o più modestamente aggiustare un pochino questa nostra sgangatedda città. Fino alle prossime elezioni. Poi ci mostrerete. Per ora dateci un assaggino di ciò che sapete fare combattendo eventuale mal'amministrazione. Fra quattro anni potremo tornare a Brillo, Giaramita, Perricone e compagnia bella.
Diceva non mi ricordo chi che il segreto di una buona amministrazione è anche la sua continuità.
Non posso, però, fare a meno di avanzare quella che è una mia impressione, suffragata solo da qualche indizio, ma potrebbe, magari, avvicinarsi alla verità.
Io credo che quando ci si appresta a prendere le redini di un apparato grande e complesso come la struttura portante, dirigenziale e impiegatizia, di un municipio si dovrebbe frequentare dei corsi appositi di Relazioni con il personale. Sarebbe essenziale, soprattutto considerando i rapporti di questa giunta con il personale della macchina comunale che "appaiono" pessimi. La più grave carenza che ho notato in questo sindaco riguarda proprio i rapporti col personale amministrativo e il suo atteggiamento punitivo. Ho il sospetto che non gli abbia giovato, paradossalmente, la sua esperienza in banca, che è un negozio privato, e dove il personale, in teoria, si può cambiare se non risponde alle nostre aspettative, mentre al comune no. E comunque neanche nel privato ci si rapporta in maniera conflittuale con il personale. Questo equivoco
approccio a quelli che lui pensava come a dei subordinati e che, invece, sta sperimentando a sue spese, sono anche, come cittadini, i suoi datori di lavoro e aspettano solo che lui "passi" l'ha portato nell'impasse in cui si trova. Non si può amministrare una città mettendosi contro quelli che dovrebbero di fatto amministrarla: i dirigenti e gli impiegati comunali.
Ripeto che sono solo delle mie impressioni che possono rivelarsi sbagliate, anzi, spero che lo siano, perché significherebbe che qualcosa si può ancora fare. Ma se i rapporti si tirano fino al punto di rottura, ricucire diventa un'impresa.
Inviterei il sindaco Alfano e qualche assessore a rivedere il loro approccio a questo problema che può rivelarsi decisivo, se fanno ancora in tempo.
Il consigliere che ha abbandonato il M5S, Maltese, ha affermato che una delle promesse non mantenute durante questi mesi di governo è stata
«l'apertura del comune come una scatoletta di tonno. Dovevamo cambiare pure molti dirigenti, non nel senso di spostarli da una parte a un'altra, ma bensì prenderne di nuovi per avere, pure, questa freschezza, tra virgolette. Questa è un'altra cosa che il sindaco ha disatteso. Tutto è rimasto per com'era perché volevamo che cambiasse tutto!»
Solo a me questa cosa che il vice presidente del consiglio e Alfano si proponevano di fare sembra al limite del balordo? Non spostarli, ma addirittura cambiarli con dei nuovi! Solo a me?
Be', se queste erano le premesse non mi meraviglio affatto che i rapporti di questa amministrazione con il comune siano arrivati a questo punto.
A volte ho l'impressione che le difficoltà che sta avendo questa giunta a ingranare siano dovute anche, se non esclusivamente, alla ritrosia, se non aperto boicottaggio, dei quadri impiegatizi, ma, soprattutto dirigenziali, che non ci stanno a essere maltrattati. È dall'inizio del mandato che il sindaco parla male di impiegati e dirigenti. 
Aspetto smentite.


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