Quante falsità e quanta retorica nell'affermare la necessità della scuola aperta in tempi di covid!

 

 

"Tenere le scuole aperte significa aiutare le fasce più deboli della popolazione. Significa contrastare l’aumento delle disuguaglianze, un effetto purtroppo già in corso, a causa della pandemia. Significa tutelare gli studenti, ma anche tante donne, tante mamme, che rischiano di pagare un prezzo altissimo.
In mezzo a tante incognite, una certezza c’è: la chiusura delle scuole non produce gli stessi effetti per tutti. La forbice sociale si allarga, il conto lo pagano i più deboli.

La scuola come parcheggio. Che tristezza! "Tenere le scuole aperte significa aiutare le fasce più deboli della popolazione. Significa contrastare l’aumento delle disuguaglianze". Cioé? Quante falsità e quanta retorica nell'affermare la necessità della scuola aperta in tempi di covid! I discorsi più falsi e insopportabili sono quelli che si addobbano con trite cognizioni etico-social-pedagogiche. "L'alta e irrinunciabile funzione educativa della scuola, la scuola come luogo di socializzazione trasversale, dove si impara a relazionarsi con la società, dove si forma la classe dirigente di domani e retoricamente continuando." Tutti a lagnarsi che le scuole no, le scuole non si possono chiudere, "pena la morte dell'anima e la depressione dei ragazzi", Mentre in realtà non si tratta d'altro che di un più prosaico "dove li mettiamo i figli, a chi li affidiamo, se noi dobbiamo anche lavorare?". Infatti in questo tragico momento di una pandemia da virus, forse la più grave dei tempi, si tratta solo di adottare misure, per la scuola o per le fabbriche e le attività, che si spera siano momentanee, in attesa di una cura o un vaccino. Non si tratta di "abolire" la scuola, non c'è un dibattito scuola sì-scuola no, solo scuola aperta o chiusa per un po'! Per un po'! Quindi io mi risparmierei i discorsi di alta socio-pedagogia. Mi limiterei a notare che, sì, c'è del vero nel virgolettato, immagino della Azzolina, è vero che nelle situazioni difficili, carestie, guerre, pandemie sono sempre i più deboli a pagare il prezzo più alto, ma è anche vero che loro il prezzo più alto lo pagano sempre anche in assenza di covid. I deboli non aspettano la guerra per pagare pegno. La loro vita è già una guerra quotidiana.

Un giovane, sebbene ci siano situazioni le più diverse da considerare, difficilmente soffrirà per un anno senza scuola. L'anno sabbatico, una pausa di un anno, vuoi dal lavoro vuoi dal percorso di studi, è sempre stato visto come necessaria e salutare stacco per una riflessione e opportuno momento di elaborazione di nuove energie per il futuro. Non mi mi risulta che alcuno sia morto di anno sabbatico. Perché si dovrebbe morire per la chiusura (solo fisica, poi!) di qualche mese? La verità è che, siccome la politica non può dire no ai padroni, quelli che danno il lavoro a tutti, non si chiudono le fabbriche, non si chiudono le attività come la logica di contrasto al virus vorrebbe, non si impedisce che di giorno ci si ammassi allegramente, ci si strusci sui mezzi affollati, nelle fabbriche, nei posti di lavoro per poi dare la caccia notturna agli strusciatori di piazza. I padroni in questo caso godono del sostegno incondizionato dei loro schiavi-dipendenti che senza quel lavoro morirebbero. Ecco che padroni e schiavi, che dovrebbero stare da parti opposte dello steccato, sono tutti uniti nel non volere il lock down. La logica sottostante sarebbe "Meglio morire di virus, tanto muoiono solo i vecchi, che morire di fame!" Naturalmente è falso! Il pericolo di morire di virus è immediato, adesso, la povertà deve ancora venire e quando verrà vedremo di sopravvivere pure ad essa. Combattere il pericolo presente ché a quello futuro penseremo a tempo debito. 

Un bel disarmo globale, le spese per le guerre destinate alla ripresa, un atto di responsabilità dei ricchi del mondo, che rinunciando a una piccola parte della loro ricchezza salverebbero il pianeta, un freno all'ingordigia delle multinazionali farmaceutiche, che una piccola parte dei loro lauti guadagni sulla salute dell'umanità potrebbero destinarla alla ripresa dalle conseguenze sociali ed economiche del virus. Non è mai successo nella storia dell'umanità che il consorzio virtuale dei ricchi, l'1 o il 10% della popolazione sia accorso, nelle situazioni tragiche della storia, in aiuto ai restanti 90%! Ma non si sa mai. Magari se i bill gates, ricchi pieni di saggezza (ci sono anche questi!), fossero più diffusi tra i ricchi, chissà...? 

Gli schiavi-dipendenti-impiegati sono anche costretti a volere l'apertura della scuola, perché, se devono lavorare dove mettono i figli?

Ormai è chiaro che i padroni non consentiranno mai, non solo in Italia, la chiusura delle loro attività, e i padroni comandano, e allora via alla caccia agli untori la notte, via alla ghettizzazione degli anziani ormai improduttivi e pesanti e alla loro soppressione quando sono in fila per essere curati dal covid, mentre di giorno vicini-vicini.

Vaccino sbrigati!


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