Questo tentativo di far finire a tarallucci e vino uno scontro tra due modi di intendere la democrazia, la libertà di pensiero e parole, il ruolo della critica, della stampa, mi fa arrabbiare tanto.


  1. ...lei è un povero deficiente come dimostra da ciò che scrive.
  2. ...uno scribacchino da quattro soldi come lei mostra di essere.
  3. Le consiglio di cancellare subito il suo commento.
  4. Altrimenti domattina sicuramente qualcuno di noi troverà il tempo di andare dai Carabinieri e denunziarla per diffamazione.
  5. ...la smetta di scrivere minchiate che le possono costare caro.
  6. Lei è un provocatore ed un rimestatore.
  7. Le chiedo per l’ultima volta di chiedere scusa al Comitato, perché con ciò che ha aggiunto ha solo rafforzato il suo pregiudizio
  8. Per me lei rimane un mistificatore ed un fomentatore di discordia
  9. Forse qualcuno che fa indagini per professione non avrà difficoltà ad identificarla.
  10. ...persone come lei, che fomentano il pregiudizio
  11. ...lei ha solo sparato offese a vanvera
  12. ...questo tempo lo voglio perdere per capire se sia possibile tappare la bocca a “sepolcri imbiancati” come lei che sono convinto che avrà fatto molto poco nella vita per questa città, preoccupandosi soltanto di alimentare il suo pregiudizio ed il suo qualunquismo, puntando il dito anche contro chi non ha la fortuna di conoscere.
  13. Franco La Rocca lei è uno squilibrato
  14. Le risposte ulteriori le arriveranno in forma diversa che non da Fb.
  15. Lina Stabile:Franco La Rocca, non è degno di considerazione una persona come lei piccola è il nulla

Tutti questi insulti ho ricevuto il 1° Maggio mentre ero a una riunione conviviale con amici. Sebbene io possa apparire spavaldo e, persino, arrogante, sono rimasto turbato. Ho dovuto lasciare i miei amici tanto ero rimasto colpito da tanta violenza. Chi non lo sarebbe di fronte a tanta aggressività, a queste minacce di ricorrere prima a un investigatore privato per identificarmi poi alla polizia per una denuncia per diffamazione. Non ho dormito neanche la notte. Uno ha sempre il dubbio che dietro queste parole possano nascondersi persone pericolose. Chi é questo Colaci? A chi appartiene? Bisogna aver paura di uno che ha organizzato una manifestazione contro lo Stato? Chi è questa signora Lina Stabile che mi definisce una persona piccola, il nulla? È una pericolosa? Sarebbe capace di mandare una squadra punitiva sotto casa mia?
Sono tornato a casa per riflettere sul da farsi, su come potevo rintuzzare questi attacchi dal tono mafioso.
Ho sentito la mia possibilità di esprimermi liberamente minacciata da queste persone? Certo che sì. È così che fa la mafia o quei centri di potere che non sopportano le critiche e forti di entrature e amicizie, ti insultano, ti denunciano per intimorirti, per emarginarti, ti impediscono di scrivere sui giornali locali, tutti giornali in livrea, ti costringono a emigrare, virtualmente, in altre città vicine ma non a Castelvetrano.

Non voglio paragonarmi a uno dei pochissimi giornalisti degni di questo nome che abbiamo a Castelvetrano e che è stato licenziato da castelvetranoselinunte.it perchè diceva cose scomode e adesso scrive per tp24, un giornale di Marsala, credo. Scrive di Castelvetrano, ma su un giornale di Marsala. Vedo che è fatto oggetto di continue critiche, intimidazioni anche peggiori di quelle che ho subito io. Ma lui, siccome è uno che ha la schiena dritta, sebbene intimidito, come è normale che sia, va avanti per la sua strada e fa quello che un giornalista dovrebbe fare e che la maggior parte degli altri finti-giornalisti di Cvetrano non hanno il coraggio di fare, il giornalista.
Io non sono un giornalista. Esprimo le mie opinioni di cittadino, una cosa diversa. Ma riesco a capire come ci si può sentire quando persone anche potenti ti attaccano e ti minacciano.





Ho sentito la mia libertà di parola in pericolo? Sì, anche se solo per un attimo.
Poi ho deciso di rispondere punto per punto a tutti gli insulti che il sig. Colaci, che per alcuni è persona seria, e I suoi sodali mi hanno rivolto. Ho deciso che se loro volevano intimorirmi, io avrei usato la forza delle mie parole per intimidire loro. Avrei usato la forza dello sputtanamento mediatico facendo semplicemente conoscere le loro esatte parole, le loro minacce, I loro insulti.
É una cosa personale, come qualche sprovveduto ha detto, tra me e il sig. Colaci?
Ma quando mai? Ho saputo dell’esistenza del signor Colaci il 1° Maggio scorso. Lui neanche mi conosce, tanto che voleva ricorrere a un investigatore privato per identificarmi. Pensava che io fossi Hannibal Lecter che fa una scorpacciata di gelsi. Il fatto che ci sia una minaccia di querela, per lo sprovveduto significa che è una cosa personale tra me e Colaci. Mai sentita una cosa del genere. Il signor Colaci non voleva denunciarmi perchè si sentiva diffamato personalmente, ma in qualità di ex- presidente dell’infelice Comitato gorgoglioso. E così tutti gli altri i cui interventi ho tralasciato di riportare.
Altro che cosa personale! Se dico che la lega fa schifo e il ministro del’ingiustizia mi querela, è una cosa personale tra me e Salvini?

Ma per lo sprovveduto amico mio(?), siccome lui conosce Colaci come persona seria, le cose che ha detto e gli insulti e le minacce non sono cosa grave, che non è la fine del mondo, che in fondo si è detto disposto a terminare la polemica e che tutti possiamo sbagliare le parole.
Trascura di dire, l’equilibrista perenne, che il signor Colaci non ha chiesto scusa a se stesso, alla sua persona, alla sua moralità, e neanche a me per aver detto che vorrebbe tapparmi la bocca.
Riporto l’ultimo intervento di “pace” del sig Colaci, così si capisce meglio come voglia cadere in piedi senza scusarsi, facendo però la figura dell’uomo di pace. Solo l’equilibrista può interpretare queste parole come parole per porre fine a una polemica che non è stato solo questo:
Antonio Colaci: Confermo il mio giudizio; lei sta agendo come una persona squilibrata. La smetta per favore. Cerchi di tornare ad essere lucido. Si accorgerà che sta esagerando.

Franco La Rocca: Conferma anche che vuole tapparmi la bocca. Se sì, mi dica: userà la lupara?




Antonio Colaci: Franco La Rocca, ieri in Commissariato mi hanno raccomandato di mantenere la calma. Sono fuori per lavoro fino al 10 Maggio. Al mio ritorno la verrò a trovare e faremo pace, perché io sono un uomo di pace, non come lei che nel suo profilo si rappresenta come Hannibal the Cannibal.

Questo sarebbe il desiderio di Colaci di arrivare a una pacificazione con franco la rocca?
Questo tentativo di far finire a tarallucci e vino uno scontro tra due modi di intendere la democrazia, la libertà di pensiero e parole, il ruolo della critica, della stampa, mi fa arrabbiare tanto.
Prendi una parte una volta tanto, amico equilibrista. Non m’importa se per il tuo amico Colaci o per me. Mi basta che per una volta tu prenda una posizione netta. O questa posizione netta la prendi solo contro i commissari, ché tanto sono stranieri e prima o poi se ne vanno e, soprattutto non hanno la querela facile?

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