Il razzismo sta, alla fine, prendendo una precisa forma a Castelvetrano



Il Prefetto dottoressa
Daniela Lupo

    Il razzismo sta, alla fine, prendendo una precisa forma a Castelvetrano. La forma di un sentimento condiviso di odio per "l'altro", a cui i fogliacci locali e giovani razzisti, sedicenti politici, danno voce conducendo campagne di odio razziale che non trovano precedenti nella nostra città. Tutto questo nonostante e, forse, a causa di un disagio sociale di cui soffre una larga (troppo!) parte della popolazione castelvetranese, la più povera e ghettizzata. Una donna costretta a rubare al supermercato, ragazzini che rompono vetrine di negozi per rubare.

Ci sono paesi come l'Arabia saudita e l'Iran dove, pure, succedono queste cose, ma vengono punite più esemplarmente. 

Nel paese del "nuovo rinascimento" come lo definisce l'Illuminato Renzi, non si sgarra. Dobbiamo fare come loro, sembrano suggerire giornalai e politicanti e quel 30% di fisiologicamente "cretini" della cittadinanza di Castelvetrano, se vogliamo liberarci dei nostri problemi: i rifiuti abbandonati o le bottiglie vuote di birra a villa F. e B., o questi giovani immigrati che turbano i sogni di molti razzisti: 

100 frustate per relazioni sessuali illecite, 99 per socializzare e ballare con persone del sesso opposto o per aver bevuto alcolici.

Noi nel nostro piccolo potremmo riservare 20 frustate per ogni bottiglia di birra a "quegli incivili" che si ubriacano - affanculo il disagio sociale - e, soprattutto, lasciano le bottiglie vuote alla villa Falcone e Borsellino o in piazza Dante.

Bisogna avere la mano pesante con questi zoticoni che non conoscono le buone maniere.




 

Dieci frustate per ogni sacchetto di immondizia lasciato nel giorno sbagliato, venti se abbandonato lontano dalla propria residenza. 

Per ogni rifiuto ingombrante lasciato ai margini delle strade si va dalle 50 frustate per un telefonino alle 70 per un ipad fino alle 500 per una lavatrice. 

Naturalmente potremmo introdurre pene più severe se queste non dovessero funzionare, l'asportazione dell'occhio o l'estirpazione dei denti fino alla castrazione a seconda del reato. 

Pene, pene, pene. Punizioni esemplari anche in piazza dove si potrebbe installare un giogo della vergogna sotto il quale far passare "gli incivili". E, naturalmente, le ronde, proposte dai cinquini, che potrebbero essere composte da volontari provenienti da Casapound o dalla Lega o fratelli d'italia o dai duri dei 5 stelle. 

La celebrazione dell'ipocrisia di chi pensa di mettersi la coscienza a posto chiedendo punizioni sempre più dure ed esemplari contro i tumoretti che noi stessi contribuiamo a creare con il nostro silenzio rispetto ai veri mali che affliggono la nostra società.



La nostra indignazione certo si placherebbe e potremmo indirizzarla verso le cose davvero gravi che ci affliggono: la corruzione, la mafia, la malamministrazione. 

Basterebbe un milionesimo di questa ipocrita indignazione a buon mercato per sconfiggere la mafia e la corruzione, ma le cose gravi non ci indignano, ci impauriscono e ci portano a gridare contro i reietti della società. 

Pene, pene e, ancora, pene. Che pena!


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