Il nuovo assessore Licari si presenta alla città di Castelvetrano.

 

 

"Si tratta di un documento che traccia i binari su cui muoversi per pensare alla Castelvetrano del futuro e alla sua “next generation” in linea con quanto si sta programmando a livello nazionale ed europeo per fronteggiare la ripresa dopo la pandemia."  


Così si presenta il nuovo assessore Licari.

 


Un piano troppo generico per potere esprimere un giudizio di merito. Una mera elencazione delle cose da tenere in considerazione per attuare una concreta strategia di sviluppo, macro-aree lui le chiama. Altro non sarebbero che contenitori vuoti da riempire. Sono, ovviamente le linee guida che tutti i comuni da anni cercano di adottare.
Le macro-aree altro non sarebbero che i campi di intervento per migliorare il nostro territorio. 

Su cosa agire secondo l'assessore Licari    

 

1. Bisogna curare che le nostre strade non siano un colabrodo e siano percorribili e sicure.

"Reti di comunicazione (accessibilità, mobilità, intermodalità, connettività, sicurezza)."

 Soldi!


2. Bisognerà migliorare la competitività delle nostre offerte turistiche e dei nostri prodotti. Fare degli interventi risolutivi nell'area commerciale che, così com'è, è assolutamente da terzo mondo 

«Filiere ed insediamenti produttivi (competitività, agroalimentare, turismo, insediamenti industriali-artigianali-commerciali)»


3. Recuperare e riqualificare il nostro martoriato territorio, comprese le aree di sversamento di sostanze inquinanti e radioattive su cui nessuno si azzarda a posare lo sguardo 

«Ambiente e riqualificazione urbana (protezione, sostenibilità, smaltimento, risanamento, riqualificazione, verde)»

Diomio, quanti soldi!


4. Eliminare la povertà, le malattie, attuare l'integrazione (ma dde che?), incoraggiare il volontariato e sfruttarlo, raggiungere l'equità sociale (campa cavallo...) 

 «Welfare locale (salute, emarginazione, povertà, invecchiamento, integrazione, volontariato, equità)»

Qua non ci sono soldi che possano bastare! 


5. Valorizzare la nostra identità culturale (non mi è nuova questa cosa), aumentare l'attrattività del nostro territorio. Come? Aprendoci al mondo, migliorando la qualità della vita - che cosa ambiziosa ("mission" direbbe Marco Campagna) da parte di un'amministrazione comunale ("mission impossible"!) - tenendo la nostra città pulita e i nostri parchi decorosi (finora utopia nonostante gli sforzi meritori dell'attuale amministrazione), investire nella costruzione di palestre e palazzetti, nell'istruzione (ma di che istruzione si parla se ciò che fa capo al comune è la sola scuola elementare?).  

 «Cultura (identità, apertura, attrattività, qualità della vita, decoro, patrimonio, istruzione, sport).»

Altri soldi!

 

«Queste cinque linee costituiscono un percorso circolare che porta alla finalità, cioè il turismo relazionale integrato

Per inciso il "turismo relazionale integrato" (ahi questa discutibile tendenza a creare terminologie che hanno bisogno di essere spiegate! Lo chiamano gergo tecnico, ma il neo assessore non c'entra. Lui si limita a usarlo.) sarebbe la nuova forma di turismo che le comunità locali dovrebbero perseguire e si basa sul modello del Grand Tour dei secoli passati, quando i giovani dell'aristocrazia europea, soprattutto inglese, come tappa essenziale di un percorso culturale e formativo, sceglievano di viaggiare, soprattutto in Italia, sostando e "relazionandosi" con le persone del luogo oltre che studiare le tipicità e il patrimonio naturalistico e culturale dei piccoli centri. 

L'esempio più famoso e vicino a noi è Goethe che soggiornò anche a Castelvetrano in una locanda dove dopo sarebbe sorto il Selinus. In parole ancora più semplici si tratta di far trovare ai turisti dei percorsi che prevedano l'assaggio delle prelibatezze locali, un po' di zabbina qui, un po' di pane nero cunzatu lì, la visita ai templi e alla diga Delia in modo da dare ai turisti un'offerta "integrata". Niente di veramente rivoluzionario a ben guardare.
 

Insomma un programma elettorale simile ai mille che i nostri politici locali da anni ci ammanniscono.
Vedremo in concreto cosa succederà nel 2021 e giudicheremo i fatti e non le parole. I fatti sono la cosa difficile del compito che aspetta il neo assessore, perché essi richiedono non solo "sinergia" (Ma quanto sono belle le parole!) e collaborazione con "gli attori locali (pubblici e privati)", ma soldini sonanti e tanti. Lo hanno informato che Castelvetrano, per i prossimi vent'anni almeno, deve pagare un debito enorme?


Ma già dal giudizio sulle parole che usa si possono sicuramente dare dei punteggi.
Perde già due punti su dieci per l'uso dell'espressione "next generation" invece di "prossima generazione". Se non l'ha usata lui, ma il giornalista, i punti li togliamo al giornalista.
Altri due li perde per il linguaggio artificiosamente difficile che usa:
"Dalla misurazione dell’intensità della relazione fra macro-area tematica e visioni proposte scaturiscono gli hashtag, per ogni Asse della programmazione, prioritari allo sviluppo economico orientato verso la finalità del Turismo Relazionale Integrato." E come misurerà l'intensità suddetta? Con un "intensometro" delle relazioni?


Ma per favore, assessore Licari, pensa di essere atterrato in mezzo alla foresta amazzonica dove gli indigeni s'impressionano e hanno timore reverenziale per il linguaggio astruso  e incomprensibile. Meno latinorum e più semplicità!

Altri 6 punti li perde perché ha copiato le sue cinque macro-aree, parola per parola, dal Piano metodologico del Piano strategico del comune di Sassari.


 
Voto finale provvisorio: 0 (zero)

Commenti

Post popolari in questo blog

Cinque (anni di) Stelle.

Scandalosa PrimaPaginaCastelvetrano!

Signor sindaco Enzo Alfano, eppure quando vuole riesce anche lei a mostrare tratti da gentiluomo