Quale destino è riservato al governo di Castelvetrano?




 

Ritorno su un argomento che ho trattato diverse volte perché non mi capacito di come sia possibile che il M5S di Castelvetrano non dia spiegazioni su questa cosa essenziale. È inspiegabile e inaccettabile.

Ho già abbondantemente detto della necessità che la "maggioranza" (solo di nome) si preoccupi di ricostituirla con una sana alleanza come hanno fatto i 5stelle a livello nazionale. Avrebbe già dovuto pensarci al momento dell'abbandono dei tre fuorusciti, molti mesi fa, ma, inspiegabilmente, ancora fanno finta che non sia un problema.

Avere la maggioranza in consiglio ti permette di governare, di approvare ciò che ti pare e piace, anche gli ispettori ambientali, ma loro ancora sperano di amministrare piatendo uno-due voti all'opposizione, speranza che basano sull'errata e illusoria convinzione che i loro provvedimenti non possano non essere votati "perché sono per il bene comune".

Questo il loro peccato originale, un errore politico madornale che li ha condotti dove sono, sull'orlo del fallimento. Ma continuano a fare finta di niente e a dire "Andiamo avanti", come se dipendesse ancora da loro. Né hanno mai affrontato l'argomento, non hanno mai sentito il bisogno di spiegarlo ai loro elettori e ai cittadini. Anche questo è un errore grave, che si perpetua fino ad oggi.

Potrei pensare che non si sono verificate le circostanze, che loro avrebbero voluto fare una sana e chiara alleanza con qualcuno, che però si è rifiutato. Ma non vedo nessun segno che ciò sia accaduto. Abbiamo assistito a un biasimevole e tentennante tentativo di tirare dalla propria parte l'opposizione tutta (che senso ha coinvolgere tutta l'opposizione in una ammucchiata insensata) senza dare in cambio niente: "Votate i nostri provvedimenti e io (Alfano) dirò alla cittadinanza che voi avete a cuore il bene della città e vi metterò nella colonna dei buoni". Mai nella storia si era sentito un discorso più sgangherato e inutile. Questo inutile e inaudito tentativo è costato ad Alfano le dimissioni di due assessori e a stento, all'ultimo momento è riuscito a salvare il voto del consigliere dimessosi, Virzì, che ha chiesto in cambio di far saltare il tavolo delle trattative. 

 

È da questa visione viziata che nascono i guai del m5S a Castelvetrano, non dal voto contrario dell'opposizione, che ha il diritto di fare come crede.

Una maggioranza ha un solo dovere che non è convincere l'opposizione che fa male a votare contro, quanto, piuttosto, di avere i numeri in consiglio cosicché possa approvare ciò che più le aggrada. Se non ha la maggioranza è in torto, come gli assenti, i numeri in questo caso.

Avevate numeri in consiglio che sembrava potevate mangiarvi il mondo e non avete saputo tenerla. E quando l'avevate, la maggioranza, non avete avuto nessun rispetto per l'opposizione accaparrandovi tutto ciò che era possibile, pure la presidenza del consiglio, senza dare spiegazioni a nessuno, neanche ai cittadini. Non vi interessava coinvolgere l'opposizione nei vostri progetti, allora! Andavate, muti e con arroganza, per la vostra strada. Adesso il fatto incontrovertibile è che non siete stati capaci di tenervela la vostra maggioranza. Questa si chiama, obiettivamente, incapacità.

Come giudicare il silenzio su questo problema che è in grado di inficiare qualsiasi sforzo i 5stelle al governo possano fare?

Due sono le ipotesi: o sono degli illusi che sperano di governare con il culo dell'opposizione oppure si sono arresi e cercano di sopravvivere fino a quando, in primavera credo, l'opposizione potrà fare una mozione di sfiducia e, allora, si saranno liberati di questo che è diventato un peso che non sono in grado di sostenere, il governo della città.

E dispiace, almeno a me. Perché poteva essere una esperienza di governo senza mafia e massoni, un governo di cittadini onesti e volenterosi, i quali, però, si sono rivelati politicamente incapaci.  

Un discorso a parte merita il PD di Castelvetrano, la cui politica e il cui atteggiamento nei confronti di una possibile alleanza con il M5S è a dir poco discutibile e pidiota. Mi limito a dire che è ridicola la loro narrazione politica, l'hanno affermato Di Bella in consiglio e il "fiorettista" Calamia in una autointervista su Socialtp, secondo cui loro sarebbero abituati a fare accordi politici solo sottoponendoli al filtro delle urne. Non si capisce a quale abitudine si riferiscano. A livello nazionale il PD si è sempre tuffato a pesce sulle poltrone loro proposte senza passare per elezioni, compreso l'ultima volta, un anno fa, quando non si sono fatti alcuno scrupolo, né hanno parlato di una loro cultura e tradizione che non gli consentiva di fare accordi, di accettare la proposta di governare insieme ai 5stelle e si sono pappati senza fiatare tutti i ministeri che gli hanno accordato. Dove starebbe questa "tradizione" e "cultura" del PD. Non ne ho proprio memoria. 

 

A meno che non si riferiscano all'ultima volta che hanno "provato" a governare con il fascista Errante. Il PD, figlio della democrazia cristiana e del PCI, al governo con un fascista. Gramsci ma anche Zaccagnini si rivoltano nella tomba ancor oggi dal 2012. Hanno avuto la sfrontatezza e l'ardire di fare ciò che nessuno nella storia italiana si era mai sognato di fare, allearsi con i fascisti. Ed erano convinti di fare cosa buona, questa è la cosa più grave in assoluto. E l'avessero indovinata! Macché! Dopo due anni si sono accorti di avere sbagliato e sono stati cacciati dalla maggioranza. Cosa c'è di buono da aspettarsi da chi commette simili errori politici oltre che di valutazione. Sono riusciti a governare per la prima volta a Castelvetrano al traino dei fascisti che da noi hanno sempre vinto le elezioni. E nessuna speranza di governare hanno per il futuro perché elettoralmente irrilevanti. Allearsi con i cinque stelle era un'occasione più unica che rara, che molto difficilmente si ripresenterà a meno che non si alleino con la destra che si era raccolta attorno a Perricone o quella del forzitaliota, ora musumeciano, Martire.

Destinati a non contare niente si accontentano per il momento di fare le inconsapevoli PDine del capo dell'opposizione.



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