Uno stato, un comune non sono associazioni a scopo di lucro che se non guadagnano o se perdono dalla loro attività falliscono la loro "mission"!

 
 

Per me è un ricatto. Un comune in dissesto non è costretto a ricattare e licenziare. Un comune in dissesto guidato da persone coscienziose e che capiscano cosa significa la gestione di un ente pubblico al massimo avrebbe detto "Non posso pagarvi subito perché non ci sono i soldi. Vi pagheremo a rate, con gli interessi" e nello stesso tempo accordato la proroga annuale che anche l'anno scorso hanno deliberato essi stessi. 

 

Amministratori che abbiano una coscienza e non siano degli sciacalli che agiscono a scopo di lucro non licenziano e poi chiedono "se rinunciate a ciò che vi spetta vi reintegreremo". Né allevia le loro colpe il fatto che essi al contrario del "comune di Vita, che ha chiesto la rinuncia totale al loro risarcimento,  abbiano, invece, chiesto solo una sospensiva della sentenza" come se non fosse ugualmente una rinuncia ai propri diritti dover aspettare anni per il risarcimento, tutti soldi che vengono tenuti sospesi nel limbo del tempo, che, in tasca ai lavoratori subito, avrebbero un altro valore e maturerebbero interessi. Se sequestro una persona o un suo diritto, che sia per 4 anni e non per sempre non diminuisce la gravità del reato.



Ho sentito cose che non avrei voluto sentire:

"Dobbiamo salvaguardare gli interessi del Comune"

"La proposta in discussione è venuta dai sindacati. Nessuno dell'amministrazione è andato dai lavoratori a imporgli quell'accordo!"

1. Da quando in qua gli interessi di lavoratori del comune da oltre 20 anni non coincidono con quelli del comune?

2. Che vuol dire che la proposta è venuta dai sindacati? Certo, sono stati licenziati senza un bi. Cosa potevano fare? Messi di fronte a questo ignobile ricatto hanno, poverini, cercato di venire a patti con chi si è dimostrato un nemico implacabile.


 

 

Quest'amministrazione che si vuole spacciare per dura e pura in termini di moralità e Honestà si sta soltanto dimostrando politicamente incapace e moralmente ottusa.

Io vedo benissimo cosa ci sta dietro queste decisioni miopi e oscene, come prendersela con dei lavoratori senza forza contrattuale, licenziarli e ricattarli per riassumerli.

Dietro queste cose ci sta la miopia che gli offusca la vista anche in retrospettiva. Sono ossessionati dai "politici di prima", da quelli che hanno portato il comune al dissesto, da quelli che adottarono allora e misero in pratica quella che si chiama politica clientelare. Furono loro che portarono al comune questi lavoratori, molti senza arte né parte, senza competenze e abilità, e molti solo a scaldare la sedia. Potrei negare io, che ho sempre combattuto e condannato questo modo di fare politica, che fu così? Fu proprio così. 

 


 

Questo può giustificare il comportamento osceno e moralmente riprovevole che questo comune ha assunto con i lavoratori?

I colpevoli sono questi lavoratori? I colpevoli del passato, purtroppo, l'hanno fatta franca come per altri disastri combinati, come Triscina, per esempio.

Non ci sono più né, comunque, possono essere puniti o processati! Troppo facile adesso prendersela con chi non ha colpa, come troppo facile è stato che il disastro di Triscina l'abbiano pagato solo gli incolpevoli cittadini abbandonati da tutti come ora si cerca di abbandonare questi.

Questa storia delle colpe della politica precedente non può giustificare questi atti immorali che si cerca di far passare per "l'interesse del comune". Non si fa i duri e puri dopo vent'anni e più. Troppo facile. Questo intervento avrebbe avuto un senso 19 anni fa, non adesso. Adesso ci sono solo 60 lavoratori che, bene o male, hanno ormai acquisito il diritto di rimanere dove sono. È con questo che si deve fare i conti e il comune ha il dovere di combattere nelle sedi opportune, regione o altro, per la difesa dei diritti dei "suoi" lavoratori, non lavarsene le mani. Non si fa i moralizzatori con il culo di persone innocenti. Se si potesse si dovrebbe condannare quei politici che vent'anni fa provocarono queste situazioni, ma non si può e non si può, parimenti, far pagare degli innocenti.

Dietro quest'atteggiamento c'è un sentimento abbietto comune tra gli australopitechi fan dei 5stelle. Stamattina tra i commenti al consiglio comunale in streaming c'era uno di questi stronzi che scriveva: "Il licenziamento non fa onore mai a nessuno, però è anche vero che alla comune (sic) lavora gente che non sa che mansione abbia" e ancora

"Al comune di Castelvetrano ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare, quindi via tutti coloro che non servono", e poi "Secondo me bisognerebbe fare pure un po' di pulizia anche in consiglio comunale" riferendosi alle opposizioni. Questo è il livello politico degli australopitechi.

Io non m'intendo di finanza, di conti, di dissesto! Il sindaco chiede una sospensione di una sentenza di un giudice perché, dice, il comune è in dissesto. Lasciamo stare che se io vado in comune e gli spiego che io sono in dissesto e vorrei la sospensione del pagamento della tari Alfano mi riderebbe dietro, così come rideva dietro, o, almeno, allargava le braccia ai clienti della sua banca che gli andavano a esporre le loro difficoltà, lasciamo stare. Ma, dico io, forse che un comune in dissesto non paga i suoi dipendenti, i suoi funzionari, la burocrazia comunale che quanto a incompetenza e male figure non è da meno dei lavoratori licenziati in questa occasione? Si fa i forti con i deboli, come dice il mio amico Baldo?

Non mi intendo di conti e dissesto, però mi chiedo, ipotizzando per un attimo che non sia vero che questi lavoratori pesano sul comune per la sola assicurazione del costo complessivo annuale di 850 euro, come ho sentito dire stamattina in consiglio, e che, se tutti gli altri lavoratori facessero anch'essi la stessa vertenza dei 23 (21?), bisognasse



pagare anche a loro gli arretrati, secondo i miei conti con le dita farebbero all'incirca 360.000 euro. Ora mi può spiegare Manuzza qual è la differenza tra un deficit di 46 milioni e uno di 46 milioni e 360 mila?

Il sospetto è che il sindaco Alfano, che sembra masticare politica quanto Giancana, forse pensa che gestire un comune, un paese sia la stessa cosa che dirigere una banca dove il must dei suoi padroni era guadagnare, guadagnare, guadagnare, o minimo, non perdere una lira. Niente di più sbagliato e di più lontano dalla realtà.

Uno stato, un comune non sono associazioni a scopo di lucro che se non guadagnano dalla loro attività falliscono la loro mission (come direbbe il consigliere Campagna). Se la politica fosse questo se lo stato fosse questo l'Italia non avrebbe 2.409 miliardi di debito e i comuni d'Italia non sarebbero indebitati come lo sono tutti. Un comune non ha l'obbligo di fare per i propri cittadini solo ciò che rende! Se fosse così non avremmo navette per Selinunte e Triscina, bus per la scuola, non potremmo avere i risarcimenti per le attività chiuse in tempo di covid, non avremmo tutti i bonus che, giustamente e doverosamente, il governo attuale, fatto anche di 5stelle, elargisce a piene mani a tutti i cittadini senza stare a vedere se i soldi ci sono o non ci sono, e non ci sono. Ma il governo li trova, si indebita, li chiede all'Europa in una forma o in un altra. Perché non potrebbe dire "cittadini, attaccatevi al tram perché noi non possiamo aggravare il già altissimo debito pubblico che abbiamo, quindi arrangiatevi!"

Se facessero così come li definiremmo? Ve lo dico io!

Sarebbero degli stronzi senza moralità alcuna, degli irresponsabili verso i propri cittadini che invece devono sempre tutelare e difendere.

Il licenziamento è stata una cosa vergognosa che definisce come stronzi quello che l'hanno fatto. 

E denunciatemi pure, perbacco.

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